A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

giovedì 23 giugno 2011

Dislessia e Diritti

di Graziella Vizzarri
L’anno scolastico si è volto alla chiusura e quali sono i resoconti delle situazioni dei bambini e ragazzi con Disturbo Specifico dell’Apprendimento?

Stando alla Legge Regionale 1-2010 e la Legge Nazionale 170 del 2010, i bambini e ragazzi con D.S.A. dovrebbero avere dei diritti  che garantiscono  loro  una formazione adeguata, finalizzata al  successo formativo.

Riporto l’introduzione della Legge Regionale 1-2010
a) ridurre i disagi formativi garantendo un supporto alla formazione dei soggetti interessati;
b) promuovere l’adozione di forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità degli alunni con tale difficoltà;
c) sensibilizzare e preparare gli insegnanti e i genitori a riconoscere le DSA e ad affrontare le problematiche ad esse legate;
d) assicurare l’individuazione precoce dei fattori di rischio e favorire la diagnosi tempestiva;
e) potenziare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il periodo di istruzione scolastica.
 
Ma in realtà sul territorio cosa accade?
Abbiamo delle bocciature perché la scuola ha ricevuto in ritardo la diagnosi e dal canto suo si ostina a non comprendere,  non solo il Disturbo nella sua natura neurobiologica, ma a pensare che la bocciatura sia quasi uno strumento risolutivo per il ragazzo stesso che avrà più tempo  per affrontare  il suo percorso  scolastico in compagnia della sua dislessia
.
 
Abbiamo 1 sul compito di matematica perché dopo un anno,  in cui le famiglie si sono adoperate con l’aiuto di  esperti  per spiegare ai docenti  la ‘’difficoltà’’ del loro figlio, la scuola non ha ancora trovato la strategia da attuare per ‘’quel ragazzo’’.
Abbiamo ragazzi che hanno abbandonato l’idea di continuare gli studi perché sentono il peso della loro diversità non compresa,  enorme quanto un macigno,e la loro autostima?...non esiste, calpestata,  spesso dalle  gravi conseguenze che creano una vera ‘’prigione’’.

I ragazzi dislessici hanno difficoltà relazionali, che gli insegnanti additano come causa del loro Disturbo, non è da sottovalutare la solitudine  e il senso di vergogna che loro provano  perché si trovano a non capire, in un mondo in cui gli altri capiscono.
Il  D.S.A. non corrisponde a distratto, svogliato e asino, e le conseguenze psicologiche sono conseguenza non la causa.

Gli insegnanti dicono di capire, di aver attuato un programma Ministeriale, di aver garantito verifiche differenziate e il successo formativo, ma  nonostante ciò, non hanno riscontrato miglioramenti e quindi chiedono l’insegnante di sostegno.
Un modo come un altro di liberarsi del Problema, lo si fa affrontare  a qualcun altro, ma il D.S.A. non usufruisce della L. 104 e qui come la mettiamo? Nella scuola manca ancora la giusta formazione  e sicuramente il percorso è lungo e siamo d’accordo che ci vuole un cambiamento culturale che non può arrivare dall’oggi al domani, ma nel frattempo cosa facciamo?

Molte scuole hanno avviato un percorso formativo ed esprimo un plauso all’iniziativa, ma dobbiamo  ancora accorciare le distanze tra l’intervento e l’efficacia.
Bocciatura per la diagnosi arrivata in ritardo,ma alla domanda il perché è arrivata in ritardo troviamo la seguente risposta(perché noi famiglie ,le abbiamo le risposte):
Il sistema regionale ASReM  non riesce a fronteggiare le richieste di diagnosi, liste di attesa lunghissime a volte si arriva all’anno e se si è fortunati  6-7 mesi e non tocchiamo il tema riabilitazione logopedica.
Molti genitori pur di risolvere  il ‘’problema’’ del loro figlio si recano privatamente da esperti , spesso anche fuori regione. La  situazione finanziaria attuale non permette a tutti di fruire di strutture private e, se ci si aggiunge la  riabilitazione logopedica, la situazione  diventa insostenibile.

Allora   facciamo rischiare l’anno scolastico a tutti i ragazzi con D.S.A.?
Ricordo che si sta giocando con la vita dei nostri figli,con il futuro  della società del domani.
E ricordo anche che parliamo del 5% della popolazione italiana,una fetta alta,considerando che non abbiamo ancora un screening regionale che ci permette di avere una nostra stima che potrebbe rivelarsi anche più alta.
Alla luce di alcuni screening  già effettuati ,come l’indagine  Epidemiologica  Nazionale Interassociativa  e il ‘’non è mai troppo presto’’ dell’Associazione Italiana Dislessia,  e leggendo le richieste da parte della scuola e della famiglia ,ci si accorge come il sistema ASReM  ha già avuto grosse difficoltà a fronteggiare le richieste fino ad ora emerse dal territorio,  senza grandi risultati,dimostrandosi inefficiente nei confronti  degli utenti.

In attesa di uno screening  a settembre–ottobre sull’intera popolazione scolastica Molisana,ci poniamo la domanda: l’ASReM come farà a rispondere alle esigenze?
La situazione per le famiglie sarà tragica,non solo deve affrontare il D.S.A. del proprio figlio e già questo non è cosa da poco, ma deve preoccuparsi  di come riuscire ad avere  una diagnosi  e  salvarlo dal coma scolastico.
È un atto di denuncia forte e chiaro  e un invito a tutte le Istituzione coinvolte nel sistema Regionale che ruotano intorno al Disturbo Specifico dell’Apprendimento a prendere le dovute posizioni,come da legge 1-2010 e Legge 170-2010.
Avere delle Leggi è avere dei diritti e i bambini,  ragazzi e adulti con D.S.A. vogliono i loro diritti.

A nome di tutte le famiglie della regione Molise che rappresento

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