A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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venerdì 15 aprile 2011

Scuola, la prova Invalsi si avvicina e si allarga il fronte del no

scuola_1ROMA – Man mano che si avvicina la data delle prove Invalsi (sono in calendario a maggio) si allarga il fronte del ‘no’. Oltre all’Unicobas – che ha indetto uno sciopero per l’ultima ora del 12 maggio e per la giornata del 13, con l’obiettivo di boicottare la compilazione della scheda psico-attitudinale prevista per il giorno 12 nelle scuole medie e le prove per la primaria in programma per il 13 maggio – contro i test si sono schierati da tempo di Cobas, che hanno pubblicato un elenco di scuole dove sono stati approvati documenti anti prove Invalsi.
Altre organizzazioni, come Retescuole, hanno promosso assemblee e il Tavolo Regionale del Lazio in difesa della scuola statale ha deciso di sostenere la lotta degli istituti che rifiutano i test Invalsi, facendo circolare i documenti che via via vengono prodotti dai Collegi dei docenti e sostenendone le motivazioni attraverso la distribuzione di materiale informativo e volantini.
Il Tavolo Regionale del Lazio in difesa della scuola statale (al quale aderiscono almeno una ventina di sigle di associazioni, sindacati e partiti politici, dal Cidi, alla Flc, all’Idv) ritiene che non siano ”affatto chiari gli obiettivi e le finalita”’ per le quali il ministero ha affidato all’Invalsi il compito di valutare i risultati scolastici di tutti gli alunni delle classi II e V elementari, I e III media e le classi seconde di scuola superiore; che sia ”scorretto il metodo con il quale i docenti sono chiamati, con circolari annuali, a somministrare e correggere prove obbligatorie per gli alunni, in assenza di una fonte normativa che preveda anche tale compito fra quelli previsti per i docenti; che la somministrazione di test, avulsi dalla programmazione didattico-educativa ed estranei agli strumenti di valutazione, che i Collegi e i Consigli di classe adottano all’inizio di ogni anno scolastico, sia un’operazione oltre che illegittima, sbagliata dal punto di vista pedagogico, epistemologico e docimologico”.
Intanto, mentre monta la resistenza contro i test, l’istituto di Frascati ha messo a disposizione on line materiali con i quali gli oltre 500 mila studenti che a giugno dovranno sostenere gli esami di terza media possono allenarsi. La prova nazionale predisposta dall’Invalsi (quest’anno in calendario per il 20 giugno), infatti, ormai fa media per il voto finale e si aggiunge alle verifiche di italiano, matematica e lingue straniere messe a punto dalle scuole.

giovedì 14 aprile 2011

La dislessia non è un “problema” ma una caratteristica




Riceviamo il contributo della dott.ssa Luisa Zaccarelli, autrice dello studio "Quarto cervello", che si occupa della diffusione del metodo delle "mappe mentali" nel mondo scolastico come supporto al problema della dislessia. Ringraziamo Chiara Ripamonti per la segnalazione.
"Se i problemi hanno bisogno di soluzioni per essere affrontati, per le caratteristiche la questione è davvero molto diversa: bastano strategie nuove.
Se sei moro ti puoi esporre al sole, la tua pelle è più scura e ti bruci meno.
Se sei biondo invece devi starci più attento.

lunedì 11 aprile 2011

Mio figlio è dislessico

Intervista ad Arianna Pinton, autrice del libro che parla delle difficoltà, dei servizi e delle opportunità per bambini, genitori ed insegnanti che si trovano a dover affrontare la dislessia. Tanti consigli pratici da chi sta vivendo il problema in prima persona.
L
a dislessia: una frustrazione continua per chi ne soffre, un problema che spesso non si è preparati ad affrontare per gli insegnanti, una sofferenza per i genitori che scondividono con il proprio figlio un forte senso di inadeguatezza. Ne abbiamo parlato con Arianna Pinton autrice del libro “Mio figlio è dislessico”
Chi se ne può accorgere e come?
L'ideale è che se ne accorgano gli insegnanti della scuola primaria notando ad esempio la grossa discrepanza tra il modo di fare di un bambino e il riscontro dato dai voti scolastici. Un segnale è ad esempio la difficoltà nell'automatizzare gli esercizi fatti in classe. E' molto importante accorgersene presto perché a 10 anni si chiude la “finestra di azione” cioè il periodo in cui si può intervenire in modo veramente efficace insegnando al bambino delle strategie. E' una corsa contro il tempo dove è necessario tener conto che ci sono liste d'attesa molto lunghe a causa della carenza di logopedisti e che la terapia dura almeno un anno e mezzo al ritmo di due incontri settimanali, solitamente.
Quali servizi esistono a Monza per genitori e insegnanti?
In Brianza la situazione è difficile se non impossibile. Esiste uno centro CTRH con sede vicino alla Villa Reale che ha iniziato da poco ad occuparsi di dislessia, organizzando dei corsi per gli insegnanti. A Vimercate, poi, c'è uno sportello informativo dell'associazione italiana dislessia. Nel nostro territorio restano comunque delle grosse carenze informative, si spiega in cosa consiste il problema ma poi manca il livello successivo, quello pratico, per indicare agli insegnanti e ai genitori come agire nel quotidiano.