Pubblicata da Senza tregua
Quest’anno per la prima volta anche gli studenti delle scuole superiori saranno sottoposti alle prove INVALSI, l’istituto per la valutazione del sistema d’istruzione, come già introdotto negli anni precedenti nelle scuole elementari e medie. I risultati statistici di queste prove vengono presentati con grande risalto e messi in correlazione con la necessità di sviluppare progressivamente sempre maggiori forme di omologazione del sistema di valutazione dell’apprendimento (e in parte anche degli insegnanti).
Perchè i test INVALSI sono dannosi per la scuola pubblica?

Perchè i test INVALSI sono dannosi per la scuola pubblica?
- Creano scuole e studenti di serie A e serie B. Secondo il progetto del Ministero infatti parti sempre più cospicue di finanziamenti dovranno essere assegnate sulla base dei risultati dei test INVALSI. In poche parole al posto di intervenire sulle situazioni più difficili, con apposite sovvenzioni ed interventi (anche economici) si accetta che il livello conseguito sia la base su cui dare i finanziamenti. Una sorta di Robin Hood al contrario, in cui tutto è valutato sulla base di una logica di conseguimento del risultato, di stampo manageriale, e non sotto il giusto profilo che una materia delicata come l’istruzione richiederebbe. La situazione italiana dimostra gravi squilibri dell’istruzione tra nord e sud del paese, centro e periferie delle città. I finanziamenti sulla base del “merito” contribuiranno solo ad acuire questa divisione, non associando a tutti gli studenti un livello uguale di istruzione, diritto costituzionalmente garantito. La sperimentazione prevede di utilizzare l’esito dei test per stilare una graduatoria tra scuole assegnando un premio di 70.000 euro a quelle risultate migliori , per quest’anno in via sperimentale, per i prossimi molto probabilmente in modo definitivo.
- Implicitamente finanziano le private. Poiché, come chiarito dalla nota del MIUR anche le scuole paritarie parteciperanno ai test, anche loro saranno iscritte nelle graduatorie e potranno accedere ai fondi previsti.
- Cambiano il modello di scuola in peggio. L’idea del test a crocette è un approccio didattico completamente opposto a quello tradizionalmente adottato nel nostro paese. Da una parte un modello asettico che punta ad inculcare un dato ed una verità prestabilita, non contestabile e non inquadrabile, anche criticamente, in un discorso complessivo; dall’altro l’idea della necessità dello sviluppo di un pensiero critico soggettivo affiancato in modo inscindibile dal dato oggettivo. Il fatto che questi test diventino fondamentali per le scuole (a partire dal loro approvvigionamento economico) sta radicalmente modificando l’insegnamento stesso delle materie e le attività didattiche. Così spuntano libri per “la preparazione al test invalsi”, spesso ore di insegnamento sono sacrificate alla preparazione dei test perché i docenti per “non fare brutta figura”, spesso su spinta dei Dirigenti Scolastici, investono sulla preparazione degli alunni a questi test. Come sottolineato dagli stessi insegnanti: «nel giro di qualche anno le materie interessate dall’INVALSI hanno cambiato natura; pensiamo ad esempio alla prova di italiano