A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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giovedì 16 maggio 2013

DISLESSIA: STRUMENTI TECNOLOGICI DI SUPPORTO ALLA DIDATTICA

Gli allievi con Disturbi Specifici di Apprendimento aumentano ogni anno. Per intervenire adeguatamente occorrono competenze e strumenti innovativi, soprattutto tecnologici

In tutto il mondo, sempre più bambini e ragazzi mostrano di avere Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), soprattutto dislessia. Non sono affetti da alcuna patologia, non hanno bisogno di cure mediche, sono intelligenti e creativi, peròimparano in modo diverso. In Italia la loro specificità è stata riconosciuta dalla L. 170/10 e riguarda il 5% della popolazione scolastica. Ancora più alta è la percentuale nei Paesi anglosassoni. La nostra è infatti una lingua con pochi grafemi e fonemi e fra la fonologia e l'ortografia la sovrapposizione è pressoché totale; nell'Inglese, invece, a fronte di 40 fonemi, vi sono 1.120 grafemi; si tratta perciò una lingua complessa per chi ha problemi con la lettura. 

Il disturbo sembra essere dovuto ad una neurodiversità, che consente di leggere e scrivere solo impegnando al massimo capacità ed energie. Poiché risulta difficile leggere in maniera automatica, chi ha tale disturbo si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. Occorre pertanto che sia seguito in modo attento. Gli esperti dell'Istituto di ortofonologia sottolineano la necessità di un corretto approccio terapeutico, che preveda interventi psicologici, di ambito specialistico e didattico, in modo da creare un contesto motivante e con competenze diffuse. Nelle scuole, in particolare, dev'essere definito un Piano Didattico Personalizzato per ciascun allievo con DSA, mettendo al centro la cultura dell'accoglienza e la valorizzazione delle potenzialità individuali. 

STRUMENTI DI SUPPORTO ALLA DIDATTICA - Il bambino oggi viene aiutato con vari strumenti: registratori, programmi di videoscrittura, con correttore ortografico ecc. Cominciano inoltre ad essere disponibili libri studiati per dislessici, che facilitano la lettura attraverso espedienti di colore, di maggiore distanza fra le frasi o di sottolineatura di parole chiave. 

Si possono inoltre usare particolari caratteri di scrittura: Abelardo Gonzales, designer di applicazioni per smartphone, ha disegnato un nuovo font da utilizzare sui cellulari, più facile da leggere per i dislessici e scaricabile gratuitamente. L'app si chiama openWeb ed è disponibile per iPhone e Ipad. Tutte le informazioni sono disponibili all'indirizzo http://blog.instapaper.com.

L'importanza della tecnologia è stata recentemente confermata anche da uno studio condotto dall'università di Padova, secondo cui i videogiochi d'azione migliorano la capacità di lettura, poiché potenziano l'attenzione visiva e favoriscono l'estrazione di informazioni dall'ambiente. I risultati dello studio sarebbero una conferma che i deficit di attenzione visiva sono alla base della dislessia. Ciò però dovrà eventualmente essere confermato da ulteriori studi.

L’intervista a Henry Winkler: da "Happy Days" ai libri per ragazzi

di Simona Ballatore


L'attore Henry Winkler, interprete di Fonzie in "Happy Days" (Ansa)


Milano, 16 maggio 2013 - «Ero il peggiore incubo dei professori». Henry «Fonzie» Winkler non lo dice con orgoglio ma con la consapevolezza di chi ha scoperto a 31 anni di essere dislessico. Dietro quell’«Hey» che lo ha reso celebre nella saga di Happy days e dietro quel fare da «bulletto» si nascondeva un disturbo dell’apprendimento. Oggi Fonzie ha 67 anni, la brillantina sui capelli non c’è più, il «chiodo» è nell’armadio, ma non ha perso quello stile indimenticabile e quell’ironia che si leggono tra le righe della sua serie di libri per ragazzi Hank Zipzer, che ha venduto tre milioni di copie e che è approdata, insieme al suo autore, alla libreria Feltrinelli di Milano.


Come ha scoperto di essere dislessico?
«Il mio figliastro è entrato nella mia vita quando aveva già 4 anni e mi sono accorto che gli ripetevo le stesse cose che mi sentivo dire io quando non avevo voglia di fare i compiti e di scrivere. Poi gli hanno diagnosticato la dislessia e ho capito, a 31 anni, quello che succedeva a me».


Quanto c’è di lei nel protagonista?
«Hank sono io, è il nomignolo di Henry. Ero una frana nello spelling, non ero bravo a leggere ed ero un disastro anche in storia, matematica e geometria. Non ho mai utilizzato la parola ipotenusa e cosa significhi x o y per me resta un mistero come dove si trovi l’arca di Noè».

Qual era il suo rapporto con i professori?
«La signorina Adolf presente nei miei libri era la mia professoressa, aveva un alito grigio, una pelle grigia, una personalità grigia. Anche il professore Rock era il mio insegnante. Mi disse “Winkler non avrai nessun problema, starai bene” e ho tenuto questa frase nel cuore fino a ieri. Ho riportato sulla carta le emozioni che ho vissuto in prima persona».


Aveva difficoltà nel leggere i copioni?
«Ho ridotto tantissimi paragrafi con quel gesto ripreso dall’impero romano e quell’Hey con cui riuscivo a far capire tutto. Non facevo fatica a leggere solo i copioni ma anche le lettere che mi inviavano le mie fan. Oltre 50mila alla settimana. I miei occhi mi giocavano dei brutti scherzi. Ero talmente terrorizzato da quelle parole nella stessa pagina insieme che non ho letto neanche un libro finché non ho compiuto trent’anni».
Come ha vissuto questi ostacoli?«Ho coperto per anni il mio senso di vergogna e il senso di umiliazione con l’umorismo e ho trascorso tantissimo tempo in presidenza. Alcune professoresse non capiscono ancora che ci sono bambini che hanno un modo diverso per apprendere le cose. Dicono: “Alla tua età devi saperlo fare”. Io avevo tantissimi problemi a scuola ma cercavo di nascondere questo imbarazzo camuffandomi».

E oggi ha superato tutte le sue paure, scrivendo...
«Sì, voglio che tutti i ragazzi sappiano che per quanto la scuola sembri difficile ognuno di loro ha un grande talento dentro di sé».


Anche l’edizione italiana è stata scritta con particolari accorgimenti per aiutare i ragazzi dislessici nella lettura.
«Quello con l’editore italiano (Uovonero) è stato un matrimonio perfetto. Anche la prossima edizione americana avrà una grafica più semplice da leggere. Sono libri per tutti».

di Simona Ballatore

CREATO CON UN TEAM DI ESPERTI INFORMATICI, LOGOPEDISTI E RICERCATORI

È un assistente virtuale che si adatta alle specifiche esigenze di chi impara, soprattutto per la lettura e il calcolo aritmetico

MILANO - Il tablet, la tavoletta luminosa entrata ormai nelle nostre abitudini quotidiane, diventa anche un valido strumento per aiutare chi ha problemi di apprendimento. A individuare queste potenzialità didattiche è stato Marco Iannacone, ingegnere milanese nonché manager di Vodafone Italia. Trasformando un tradizionale tablet in ausilio per suo figlio di nove anni, affetto da dislessia. «Un disturbo, ma non chiamiamola malattia - precisa Marco nel video di presentazione - che in media può colpire un ragazzo in ogni classe delle scuole primarie. Rendendogli difficoltoso studio e apprendimento». Così con l’aiuto di un team di esperti informatici, logopedisti e ricercatori universitari ha messo a punto Editouch, un assistente virtuale che si adatta alle specifiche esigenze di chi impara. Uno strumento pensato in generale per i bambini affetti da DSA, cioè i Disturbo Specifico dell’Apprendimento (dislessia, disgrafia e discalculia) che spesso comporta seri problemi tra le mura scolastiche. «Il nome Edi è stato scelto perché ricorda il solerte assistente di Archimede Pitagorico».

LETTURA CON AIUTI VOCALI - L’idea di partenza è quella di semplificare l’uso del tablet, che ha uno schermo da 9,7 pollici, ponendo le attività in homepage, sotto forma di icone colorate. Sappiamo che le maggiori difficoltà di un bambino dislessico sono relative a lettura e calcoli. Dunque Editouch si trasforma in versatile lettore di ebook, per fruire sullo schermo i libri digitali per didattica e narrativa. Con la possibilità di adattare la dimensione dei caratteri e la luminosità. Inoltre la presenza di un sistema text-to-speech, trasforma qualunque documento in audio-libro, con una voce narrate che aiuta il ragazzo nella lettura. Si possono inserire appunti e usare segnalibri per riprendere in qualunque momento le pagine interrotte.

CALCOLI INCOLONNATI - Le operazioni aritmetiche di Editouch prevedono invece l’uso di una calcolatrice, anche in questo caso con supporto vocale, per guidare la digitazione delle singole cifre e indicare i risultati finali. La procedure di calcolo seguono il sistema di incolonnamento delle operazioni a cui sono abituati i bambini della scuola primaria. Inoltre per focalizzare i concetti dei vari argomenti, è stato introdotta un’applicazione che crea e visualizza mappe grafiche sfruttando l’inserimento di immagini, icone e note. Seguendo i principi con cui scriviamo appunti sparsi su una pagina cartacea. Editouch presenta comunque le complete potenzialità di un tablet, quindi attraverso sistemi di parental control, insegnanti e genitori, possono decidere quali siti web rendere accessibili al bambino. Con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione, limitando le distrazioni per lo svolgimento delle attività didattiche.

IL TABLET VODAFONE - Nello specifico il nome esatto del prodotto che si trova in commercio è "Vodafone Smart Tab II A Scuola, powered by Editouch". Di fatto una versione del tablet Vodafone sviluppata nell'ambito dell’acceleratore di idee Vodafone Xone. Si acquista online a questo indirizzo, con due possibilità. In abbonamento con Internet incluso a partire da 25 € al mese, oppure a 399 € con Sim ricaricabile. Qui si trova il video di presentazione.

mercoledì 15 maggio 2013

Assemblea dei soci - convocazione

Associazione D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

CONVOCAZIONE

Gentile Socio,
il giorno 21 maggio 2013 alle ore 6:00 in prima convocazione, presso la sede dell'Associazione “D.S.A. - Dislessia, un limite da superare” sita in via Santa Maria della Libera, 24 Napoli ed in seconda convocazione il giorno 22 maggio 2013 alle ore 15,30 presso Villa Bruno via Cavalli di Bronzo, 20 San Giorgio a Cremano (NA) è convocata l'Assemblea ordinaria/straordinaria dei Soci dell'Associazione “D.S.A. - Dislessia, un limite da superare” per discutere e deliberare il seguente ordine del giorno :
1) approvazione modifiche Statuto;
2) approvazione stesura Regolamento Interno;
3) approvazione Bilancio Consuntivo anno 2012;
4) approvazione Bilancio Preventivo anno 2013;
5) programmazione attività dell’Associazione;
6) varie ed eventuali.
Si inviano in allegato alla presente e-mail:
_ Statuto modificato;
_ Regolamento Interno;
_ Bilancio Consuntivo anno 2012;
_ Bilancio Preventivo anno 2013;
Per eventuali comunicazioni scrivere ai seguenti indirizzi email:
presidentedsa@gmail.com
direttivodsa@gmail.com
Napoli, lì 10/05/2013

lunedì 13 maggio 2013

Invalsi nel mirino, ma i test funzionano e vanno migliorati


Tratto dal "Il sole "4 ore"

L'utilizzazione di test standardizzati nelle scuole e nelle università continua a suscitare un dibattito molto acceso. Le prove Invalsi, quest'anno estese anche all'ultimo anno delle superiori, sono state nuovamente accompagnate da proteste e scioperi, peraltro limitati, se è vero che meno dell'1% delle classi è mancato all'appello.



È noto che i test, soprattutto quelli a risposta multipla "chiusa", presentano aspetti problematici, ed esiste una fiorente letteratura sui loro limiti e difetti soprattutto nei Paesi dove sono usati da più tempo e dove costituiscono parte preponderante della valutazione in ambito scolastico.
Investirli di funzioni salvifiche sarebbe quindi non solo sbagliato, oltre che ingenuo. Di certo, però, i test non sono neppure la fonte di tutti i mali: come ogni forma di esame, misurano alcuni elementi lasciandone altri in ombra, valorizzano alcune abilità a scapito di altre. Il primo punto da chiarire è quindi cosa ai test si può chiedere e cosa no. Per loro stessa natura non possono offrire, è chiaro, una valutazione complessiva e organica delle caratteristiche di un singolo studente né, indirettamente, della qualità dell'insegnamento che ha ricevuto. Assai più legittimo, invece, è estrarne indicazioni statisticamente significative sui livelli di apprendimento generali, di una scuola o di una classe, una volta che i risultati siano opportunamente comparati con classi e scuole dotate di caratteristiche simili. Prendere la temperatura non sostituisce la diagnosi, e tantomeno la terapia, ma non per questo i termometri sono inutili, e se abbiamo 40 di febbre conviene capire il perché.


La critica principale che viene rivolta alle prove Invalsi è che misurano la memoria e non la capacità di comprensione. È difficile correlare questa critica con i test effettivamente erogati. Quelli per certi aspetti più importanti, rivolti alla seconda e quinta elementare, fanno esattamente il contrario, costringono cioè gli allievi a ragionare e non a ricordare, non a sapere, in seconda, cosa vuol dire "ostruito", ma a dedurlo dal contesto. Si tratta di esercizi in linea con quelli proposti dai libri di scuola, particolarmente focalizzati, però, sulla comprensione analitica di testi e sull'abilità di inferire in modo corretto informazioni e conclusioni a partire dai dati offerti: un'abilità insostituibile per qualunque forma di studio futuro, tanto più preziosa e meritevole di essere sviluppata quanto più le forme di cognizione favorite dal dilagare della comunicazione multimediale mettono a rischio la capacità di concentrarsi sulle pieghe di un testo scritto, auscultarne i significati e le sfumature, collegare l'uso linguistico con specifiche emozioni e intenzioni. Un'educazione allo spirito critico, in altre parole, piuttosto che all'apprendimento puramente ripetitivo.

Test Invalsi: ecco il contenuto delle prove per la scuola primaria




Gli studenti delle elementari hanno dovuto risolvere 21 quesiti di matematica in 45 minuti mentre per l’italiano si sono cimentati nella comprensione di un testo

Il 7 maggio i bambini dellascuola primaria hanno affrontato la prima parte (la prova d’italiano) del test Invalsi, che non sarà sostenuto dai maturandi prima del 2015. Nonostante sia diventato difficilissimo copiare, gli organizzatori sono soddisfatti di come si è svolta la prova: “Su circa 1.500 classi-campione soltanto una decina non hanno svolto i test di italiano, una percentuale inferiore a quella dell'anno scorso”. Oggi 10 maggio tocca ai quesiti di matematica per le classi seconde e quinte delle elementari. Il test, oltre a valutare le conoscenze di base, vale un sesto del voto finale per coloro che devono sostenere un esame di idoneità (quinta primaria, terza secondaria, quinta superiore).
La prova d’italiano

Il test di italiano è stato sottoposto in modalità diverse a seconda dell’età dei partecipanti. Le seconde elementari hanno dovuto affrontare prima una prova di decodificazione. In due minuti gli studenti dovevano associare più parole possibili (in tutto sono 40) al disegno che le rappresentava graficamente fra i quattro proposti. La seconda parte del test prevedeva la comprensione di un testo e due esercizi: il primo consisteva nel trovare il vocabolo fuori contesto in un gruppo di sei parole mentre il secondo chiedeva di trovare il significato contrario della parola indicata. In totale gli alunni di seconda elementare hanno avuto 45 minuti per rispondere a 23 domande.

Le quinte hanno dovuto nella prima fase leggere due brani e rispondere a domande di comprensione e analisi del testo. La seconda parte del test era invece composta da 10 domande dove si chiedeva di indicare pronomi, corretti modi verbali e corretta punteggiatura.
La prova di matematica

Anche la prova di matematica di oggi 10 maggio è stata diversa a seconda delle classi. Alle seconde sono stati proposti 21 quesiti da risolvere in 45 minuti. Ai bambini è stato chiesto di “contare le stelle” e di scrivere sotto il numero preciso o indicare le cifre precedenti e successive al numero indicato. Nel test ci sono state anche domande di geometria come “disegna un quadrato” e un quesito su come si usa la moneta. Nel fascicolo dei ragazzi di quinta elementare è stato inserito un quesito sulla metropolitana di Milano in cui si chiedeva di arrivare da Cadorna a Loreto senza passare due volte per la stessa fermata e su quale fosse la lunghezza della sciarpa disegnata sul foglio.
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Domani 10 maggio la seconda giornata di test con la prova di matematica per le classi II e V della scuola primaria.

Continuano i test relativi alle prove Invalsi per il 2013. Dopo che i ragazzini della seconda elementare edella quinta elementare si sono cimentati con la prova preliminare di lettura e italiano e ieri venerdì 10 maggio con quella di matematica, è la volta martedì prossimo 14 maggio delle prove e dei test invalsi per la prima media di italiano, matematica e scienze

In totale, ad essere interessati alle prove, saranno oltre due milioni di studenti delle scuole primarie e secondarie, chiamati a sostenere i test di valutazione sulle proprie competenze in materia di italiano, matematica e scienze. Ma non mancano le polemiche, con i Cobas della scuola in prima linea: “da sempre contro la scuola-quiz e la scuola-miseria", hanno indotto una mobilitazione dal 7 al 16 maggio proprio per boicottare i test Invalsi, che considerano: "un rito distruttivo, con test imposti come presunta misura della qualità del lavoro dei docenti e degli studenti e come valutazione, velleitaria e strumentale, del livello di istruzione fornita dai singoli istituti".

I risultati delle prove, intanto, verranno riconsegnati alle singole scuole a settembre: l’intento è quello di fornire gli istituti scolastici di strumenti utili al fine di potenziarne l’utilizzo per l’autovalutazione e la riflessione sulla didattica in modo da identificare punti di forza e criticità. Punto di riferimento per rimanere aggiornati sui temi e i contenuti del test è il sito di OrizzonteScuola, altro sito per esercitarsi direttamente online è invece quello di ProveInvalsi. La procedura da seguire è molto semplice: basta scegliere la tipologia di scuola, di classe e l’anno dalle categorie e cliccare sul relativo link.
Tra gli altri siti possiamo consigliare anche Engheben che mostra tutti i tes degli anni precedenti e possibilità di farne di nuovi. Anche sul sito della Zanichelli vi sono test di allenamento per la prima media oltre che per la scuola superiore. Qui, invece, vi sono delle prove (anche datate) ma con le soluzioni commentate

In aggiunta è possibile personalizzare la prova con domande scelte. Per la prima volta, i risultati dei test saranno visionabili anche dai genitori; l'accesso ai dati, infatti, sarà disponibile per il dirigente scolastico, il Referente per la valutazione d'istituto, i singoli docenti e il presidente del Consiglio d'istituto che è appunto un genitore. Ma non è l’unica novità introdotta dal gruppo di lavoro dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione: quest’anno infatti per la prima volta, sosterrà il test Invalsi, in via sperimentale, anche un gruppo di studenti selezionato dall’ultimo anno delle scuole superiori, mentre per quanto riguarda la terza media, la prova rientrerà negli esami di diploma e contribuirà al voto finale.