A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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mercoledì 23 gennaio 2013

Dislessia e DSA: il territorio fa rete


FIRMATO A PARMA UN PROTOCOLLO NATO DAL LAVORO DI UN GRUPPO INTERISTITUZIONALE SUI DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO 

PARMA. Si chiamano “Disturbi specifici dell’apprendimento”, e colpiscono una significativa percentuale di alunni: a livello nazionale tra il 2,5 e il 3,5% della popolazione in età evolutiva cui determinano spesso difficoltà sia scolastiche sia di integrazione. Si tratta di dislessia (disturbo nella velocità e nella correttezza della lettura), disortografia (disturbo nella correttezza della scrittura), disgrafia (disturbo nella realizzazione dei grafemi), discalculia (debolezza nella strutturazione delle componenti di cognizione numerica e/o difficoltà nelle procedure esecutive e/o nel calcolo). Nelle scuole di Parma e del Parmense riguardano il 2,15% degli alunni. Proprio i Dsa sono stati al centro di un protocollo siglato il 17 gennaio in Provincia: un accordo importante, che ha coinvolto un intero territorio in tante delle sue articolazioni, istituzionali e non. Per garantire ai ragazzi e alle loro famiglie il supporto di una rete territoriale cui appoggiarsi, nell’ottica di una “presa in carico” mirata e della piena garanzia del diritto allo studio e all’apprendimento, la Provincia ha infatti coordinato un gruppo di lavoro interistituzionale che ha condotto all’intesa: Provincia, Comune di Parma, Ufficio Scolastico territoriale, dirigenti scolastici, Istituto comprensivo di Felino (in qualità di scuola polo), Cepdi, Associazione italiana dislessia (Aid) e Azienda Usl hanno condiviso il testo dell’accordo, che mira a definire i “livelli di prestazione” che lo studente e i suoi genitori possono attendersi da parte dei soggetti coinvolti, e in particolare dalla scuola, dall’Ausl, dai Comuni, dalla Provincia e dall’Aid. “La Provincia ha coordinato un’attività di rete che mira

lunedì 21 gennaio 2013

"Secondaria secondo grado"

"Secondaria secondo grado"

"Secondaria secondo grado"

Indicazioni per gli insegnati partecipanti al corso Intel® Insegnare al futuro



Gli insegnati che partecipano al programma (Participant Teachers - PT) sono insegnanti pre-universitari con un discreto livello di conoscenza di computer che ricevono istruzioni gratuite dai locali Master Teachers. Gli insegnanti torneranno al loro insegnamento con un progetto completo o con delle unità didattiche, essendo immediatamente in grado di mettere in atto con i loro allievi ciò che hanno imparato. 

Vantaggi per i PT 

· Gli insegnanti creano un intero progetto o unità didattica completa, pronto per essere usato dagli allievi.
· Agli insegnanti viene fornito tutto il materiale informativo, incluso i continui aggiornamenti sulle risorse del web, ed il tutto gratuitamente.
· Gli insegnanti ricevono un certificato di frequenza che documenta il completamento del corso di aggiornamento professionale.
· Gli insegnanti godono della possibilità di partecipare alle diverse e svariate offerte di aggiornamento professionale allo scopo di continuare ad ampliare le loro competenze nell’integrazione della tecnologica nel metodo di insegnamento attuale.
· Ulteriori vantaggi possono essere forniti dal proprio ente locale per l’istruzione pubblica o dalla Regional Training Agency (RTA). 

Requisiti fondamentali per l’ ammissione degli insegnanti a tutte le offerte 

· Gli insegnanti devono avere una discreta conoscenza dell’ uso del computer (in grado di creare ed amministrare files, navigare in internet, di usare le applicazioni word ed e-mail). Gli enti locale per l’istruzione pubblica sono responsabile di fornire corsi di formazione di base dell’utilizzo del computer per tutti quegli insegnanti che desiderano partecipare ma che non hanno ancora raggiunto una discreta livello di conoscenza tecnologica/informatica.
· Gli insegnanti partecipanti al corso Intel® Insegnare al futuro devono far parte di un ente locale per l’istruzione pubblica; coloro che non ne fanno parte non possono fare domanda individualmente. 

Come Partecipare

Gli Insegnanti interessati al corso Intel® Insegnare al futuro devono rivolgersi al proprio ente locale per l’istruzione pubblica per fare domanda di partecipazione al corso. Cliccare qui per accedere ad informazioni gratuite per indicare al vostro ente competente l‘accesso gratuito al programma. 
Come partecipare 


Sapevate dell'esistenza di YouTube EDU?

Utilizza i video di YouTube per arricchire le tue lezioni in aula. Innesca una conversazione. Dai vita a concetti teorici. Fai leva sull'apprendimento visivo. Scopri come altri educatori come te stanno incorporando i video nelle loro lezioni e unisciti alla community di insegnanti di YouTube.
YouTube Education - YouTube
www.youtube.com

 Tratto da  Prof Digitale







http://www.youtube.com/education?category=K-12

MINORI: IST. WARTEGG, INDICI ANSIA-DEPRESSIONE PIU' ALTI NEI BIMBI CON DSA

(AGENPARL) - Roma, 18 gen - "Gli indici di depressione e ansia sono più alti nei bambini con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) che in quelli ‘normodotati’, ovvero esenti da patologie invalidanti. Esiste, infatti, un indice di tensione che misura lo stato di benessere psico- affettivo che nei soggetti con Dsa è doppio rispetto ai loro coetanei normodotati e questo porta a convalidare l’ipotesi di un’origine psico-affettiva nella maggior parte dei casi di Dsa”.

Ne è convinto Alessandro Crisi, psicologo, fondatore e presidente dell’Istituto Italiano Wartegg, che domani interverrà al XV convegno nazionale dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) sul tema delle ‘Dislessie’, presso l’Istituto Regina Elena in via Puglie n. 4 dalle ore 9 alle 18.

Per quanto riguarda l’ipotesi di causa, Crisi crede che “la stragrande maggioranza dei bambini con Dsa ha un’ottima intelligenza, ma ha un disagio psico-affettivo e relazionale molto più elevato. Il test di Wartegg ci permette, appunto, di ricavare informazioni a un certo livello di profondità - ha precisato il professore in psicodiagnostica dell’Università ‘La Sapienza - e darci più informazioni sulla dimensione affettiva e relazionale”. Si tratta di un test di “personalità, grafico-proiettivo, strutturato in 8 riquadri che all’interno presentano un segno grafico. Le persone a cui viene sottoposto - ha spiegato Crisi - devono sviluppare un segno che ricomprenda quello già presente all’interno di ogni riquadro. Questi segni svolti dal soggetto, siglature, vengono poi trasformati in indici di valutazione in base ai quali, e alla popolazione italiana, è possibile descrivere aspetti importanti della personalità, aspetti stabili e non episodici: capacità intellettive, modalità di pensiero, abilità nella socializzazione, relazione con le figure importanti (padre e madre)”. I rendimenti nei riquadri correlati alla figura materna e paterna “ci indicano infatti che il ruolo dei genitori è molto importante. Tra i bambini con Dsa spicca il tipo di relazione con le figure genitoriali”.


Negli ultimi anni l’Istituto Italiano Wartegg, insieme all’università di Padova e all’IdO, ha condotto delle ricerche relative ai genitori dei bambini con disturbi dell’apprendimento.

“Una relazione madre- padre-figlio caratterizzata da più tensione e conflittualità - ha precisato lo psicologo - voglio chiarire, però, che i genitori non causano i Dsa nei figli. Questo dato indica solo che in tali bambini le relazioni familiari sono più difficili rispetto alla norma”. Il malessere in questi soggetti “deriva da tante concause - ha concluso Crisi - perché sono molteplici i fattori che si mettono insieme e che afferiscono alla dimensione psico-affettiva e relazionale”.

Al convegno verranno presentati i risultati di uno studio dell’IdO relativo al rapporto tra i Disturbi di apprendimento e le relazioni parentali, cercando di comprendere perché i bambini con Dsa non raggiungono quelle autonomie di base che precedono la scolarizzazione.