A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

venerdì 27 maggio 2011

Normativa 2011 - Prot. n°3573 del 26 maggio 2011 - Miur

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Prot. MIURAOODGOS 3573
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l'Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l'Autonomia Scolastica
Roma, 26 maggio 2011
Oggetto: Diagnosi alunni con DSA precedente all’entrata in vigore della Legge 8 ottobre 2010 n.170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”

La Legge 8 ottobre 2010 n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (DSA). La Legge dispone altresì, a favore di alunni e di studenti con diagnosi di DSA, l’attivazione presso le istituzioni scolastiche di apposite misure educative e didattiche individualizzate e personalizzate, nonché di specifiche forme di valutazione, anche in sede di Esami di Stato.
Ai sensi dell’art. 3, comma 1, della Legge in questione, l’individuazione di alunni e studenti con DSA avviene mediante specifica diagnosi rilasciata dalle strutture specialistiche del Servizio Sanitario Nazionale. L’articolo citato dispone, inoltre, che le Regioni, nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio Sanitario Nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o da strutture accreditate.
Pertanto, il dettato della Legge innova quanto previsto dalla nota ministeriale prot. n. 26/A 4° del 5 gennaio 2005, ove era indicata la possibilità di avvalersi direttamente, per il rilascio della diagnosi, di specialisti o di strutture accreditate.
Risulta tuttavia opportuno precisare, anche a seguito delle numerose segnalazioni provenienti dal territorio, che le disposizioni in parola hanno effetto solo a partire dall’entrata in vigore della stessa Legge, ossia dal 2 novembre 2010. Gli alunni e gli studenti, con diagnosi di DSA redatta anteriormente all’entrata in vigore della Legge, potranno quindi regolarmente usufruire degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previsti, sia nella normale attività didattica sia nell’ambito dei prossimi Esami di Stato.
Inoltre, in considerazione dell’imminente svolgimento degli scrutini finali e degli esami di Stato del primo e del secondo ciclo, i Dirigenti scolastici potranno ritenere valide anche le diagnosi o le certificazioni rilasciate da specialisti o strutture accreditate successivamente al termine sopra richiamato, e comunque in tempi utili per l’attivazione delle previste misure educative e didattiche individualizzate e personalizzate, nelle more dell’emanazione da parte delle Regioni di appositi provvedimenti, tesi a disciplinare quanto previsto dall’art. 3, comma 1, della Legge in parola, fatte salve le disposizioni eventualmente già emanate dalle Regioni stesse.
Si pregano le SS. LL. di dare la massima diffusione alla presente nota.
IL DIRETTORE GENERALE
F.to Carmela Palumbo
 Destinatari
Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
e p.c.
Alla Direzione Generale per lo Studente, la
partecipazione, l’integrazione e la comunicazione

Sul quotidiano Roma - Costume & Società si Parla di noi

Scritto da Rosario Ruggiero, che ringraziamo con affetto.

Riflessioni per le istituzioni scolastiche

Una frase di Paolo Beneventi:

Non curare i dislessici dunque, perché si inseriscano nella scuola così com’è, ma curare la scuola, perché sia in grado di inserire i dislessici “così come sono”.

Non lo credete anche voi?

giovedì 26 maggio 2011

Il dopo convegno...

A una settimana dal nostro primo convegno sulla Dislessia, ci teniamo a dirvi... "grazie, grazie di esserci stati vicini e con la vostra presenza sulla rete di averci incoraggiati ad affrontare un passo così gravoso di responsabilità".
Stiamo raccogliendo le idee e le proposte, ma il resoconto è ottimo. Già ho avuto degli incontri molto costruttivi e interessanti per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Forse qualcuno si aspettava un convegno più tecnico, che desse più chiarezza in merito alle problematiche delle Dislessia. Ma il convegno in se aveva lo scopo di gettare le fondamenta per creare un percorso, per poi costruire strategie territoriali e professionali; raccogliere consensi e dimostrare che c'è la vera necessità di fare qualcosa di serio per i ragazzi dislessici sul territorio. Conoscerci e stringere amicizie tra genitori, dottori, addetti ai lavori, insegnanti, dirigenti scolastici, amministratori e Amministrazioni. Creare una sinergia, necessaria, utile... indispensabile per "Dislessia - Come conoscerla, come affrontarla. Un percorso tra famiglie, scuole ed istituzioni".
E' stato impegnativo, ma ha dato grossi risultati e spero presto inizi a dare anche i frutti. Stiamo calendarizzando una serie di iniziative  con le Direzioni Didattiche, allo scopo di dare una formazione agli insegnanti. Si sta concretizzando il laboratorio informatico a Villa Vannucchi, e stiamo raccogliendo la fiducia dei genitori che si rivolgono allo sportello tutti i venerdì mattina a Villa Bruno. Inoltre in collaborazione con un'altra grossa Associazione, l'A.N.D.A., prima di Natale si terrà un convegno nazionale sui Disturbi Specifici di Apprendimento, e l’Associazione “Insieme per… “ ci ha chiesto di ripetere l’evento sul proprio territorio a Casalnuovo.

Invito, a chi non si fosse registrato,  a contattarci tramite mail (dislessiaunlimitedasuperare@gmail.com),  perché stiamo compilando una banca dati che ci  servirà per aggiornarvi su tutte le novità, comunicarvi i nostri appuntamenti, ma servirà soprattutto per fare una mappatura concreta sul territorio della Dislessia, diagnosticata e non.
Per finire, presto sul nostro blog si aprirà una rubrica dove tutti potranno porre i loro quesiti, i loro dubbi, le loro paure e un tim di esperti vi risponderanno.

Non mi resta che salutarvi e ringraziarvi, perché uniti possiamo… “superare il limite”.


Presidente dell'Associazione D.S.A. - Dislessia, un limite da superare
Bruno D'Acunzo


250 kit di strumenti compensatori per i bambini dislessici del comune di Parma

In tutto saranno distribuiti 250 kit, di tre tipi diversi. Il primo è una chiavetta usb con programmi di lettura digitali e sintesi in italiano e inglese da installare in un pc. Il secondo sono due chiavette: una da installare e una da portare in giro per utilizzarla su tutti i computer. Il terzo è un mini pc, a 12 pollici, per chi non lo possiede.

Test Invalsi: diagnostica in eccesso ma nessuna terapia - Conclusioni sulla tragedia

La recente vicenda dei test Invalsi, indicati da alcuni come strumento essenziale per la valutazione esterna della scuole ma divenuti oggetto di rifiuto, boicottaggio o rivolta, induce alcune osservazioni e considerazioni.
1 - L’indagine Invalsi-Accademia della Crusca
La scuola italiana, intesa nel suo complesso, cioè come “sistema”, sta maluccio o proprio male, non funziona come dovrebbe, non soddisfa per il servizio reso. Pur considerando che la percentuale di Pil investito in istruzione è bassa (l’Italia è in coda nelle statistiche europee) e destinato (dal governo) ancora a scendere, il rapporto costi/benefici non è soddisfacente. Ben lo sanno i docenti (almeno una buona parte) da circa una ventina d’anni. Però nessuno si preoccupa o si interessa ad ascoltarli o consultarli e loro stessi non sono capaci di farsi sentire come gruppo o categoria nemmeno per i problemi che li toccano direttamente (contratto, retribuzioni, precariato).
Riguardo alla situazione della scuola, ecco cosa scrive Paola Mastrocola (1):
«…. all’inizio di luglio 2010 sono usciti dei risultati molto interessanti di cui, tanto per completare la descrizione (rigorosamente oggettiva!) del fenomeno, non vi vorrei privare… Si tratta dell’ultimo rapporto sugli esami di Stato per la scuola superiore italiana, una ricerca condotta dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) insieme con l’Accademia della Crusca su un campione, elaborato dall’Istat, di studenti in uscita dal liceo; una squadra di super esperti ha analizzato e appositamente ri-corretto i temi della maturità 2009. Sottolineo : maturità, non licenza elementare o media.
Risultato: l’85 per cento fa errori di grammatica (cioè non conosce le regole della lingua italiana), il 70 per cento è insufficiente per competenza lessicale e semantica (cioè una un lessico poverissimo o lo usa impropriamente) e quasi il 60 per cento è insufficiente per capacità ideativa (cioè non ha idee o non le sa esprimere in un discorso logicamente strutturato e compiuto).

mercoledì 25 maggio 2011

Intervento pratico disturbi apprendimento Giannattasio-Lo Presti [HQ]

IV Seminario sulle tematiche della dislessia evolutiva nell'adulto

L'integrazione non si può privatizzare

(di Fiammetta Colapaoli*)
E invece proprio in tal senso sembra andare un Disegno di Legge recentemente elaborato da due senatori, presentato come «naturale complemento» della recente Legge 170/10 ("Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico"), per «consentire nelle scuole la realizzazione di progetti con la collaborazione di privati». Un testo che secondo Fiammetta Colapaoli, dell'associazione emiliana Tuttinsieme, «ignora quanto meno la Costituzione Italiana» e che prevede addirittura «la stipula di apposite polizze assicurative a carico dei soggetti privati per la copertura dei rischi correlati all'impiego di personale o di consulenti privati esterni alla scuola»
L'associazione Tuttinsieme di Zola Predosa (Bologna) si era opposta - fino a disertare le ultime riunioni dello specifico Gruppo Tecnico - alla cancellazione del sostegno per gli alunni con disturbi specifici d'apprendimento (DSA). Il testo dell'Accordo di Programma della Provincia di Bologna, approvato il 12 giugno 2008, prevedeva infatti la possibilità di mantenere il sostegno per i casi di DSA multiproblematici.
Successivamente, l'approvazione della Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) ha reso necessario l'adeguamento della legislazione provinciale e regionale a quella nazionale, donde la proposta di cancellazione di quella norma, che faceva salvo il sostegno almeno per i casi di dislessia più gravi.


Ebbene, a pochi mesi di distanza, apprendiamo che giace in Senato il Disegno di Legge n. S 2594 (Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità), depositato il 2 marzo scorso dai senatori Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile, ove in fase di presentazione si legge tra l'altro: «[...] la legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico, [...] prevede specifiche misure educative e didattiche di supporto per gli studenti con diagnosi di DSA. Tra queste figurano, ai sensi dell’articolo 5 della medesima legge: "l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti"; l'introduzione di strumenti compensativi, "compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche"; nonché, per l’insegnamento delle lingue straniere, "l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento". Posto che la citata legge n. 170 del 2010 prevede che i suddetti interventi debbano essere realizzati a valere sulle risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente e che dalla sua attuazione non derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, il presente disegno di legge appare come il suo naturale complemento, essendo volto a consentire nelle scuole la realizzazione di progetti con la collaborazione di privati [grassetti nostri, N.d.R.]».


Dalla cancellazione del sostegno alle persone con DSA, dunque, si passa a questo Disegno di Legge semplicemente "indegno" - a parere di chi scrive - con i senatori Bevilacqua e Gentile che evidentemente ignorano quella Costituzione che dovrebbero rispettare e salvaguardare. La speranza, tra l'altro, che "colpendo pochi, si salvino i più", si è da sempre rivelata errata.
Il Disegno di Legge di cui parliamo si compone di un solo articolo, vale a dire: «I dirigenti degli istituti scolastici e delle scuole di ogni ordine e grado sono autorizzati a definire progetti, con la collaborazione di privati, per il sostegno di alunni con disabilità, anche ai fini dell'elaborazione e dell'attuazione dei Piani educativi individualizzati di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 79 del 6 aprile 1994, nonché delle misure educative e didattiche di supporto di cui all'articolo 5 della legge 8 ottobre 2010, n. 170».
Qui, va notato, gli esimi senatori si preoccupano anche dei danni che possono creare persone inesperte, tanto da prevedere «la stipula di apposite polizze assicurative a carico dei soggetti privati per la copertura dei rischi correlati all'impiego di personale o di consulenti privati esterni alla scuola».
Nel comma 2, infine, si scrive: «L'attuazione delle disposizioni di cui al comma 1 non deve comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».


Crediamo pertanto di poter invitare tutti coloro ai quali sta realmente a cuore l'integrazione degli alunni con disabilità a mobilitarsi e ad inviare il proprio disappunto per questo Disegno di Legge ai senatori proponenti e ai referenti dei vari partiti nelle Commissioni Scuola di Camera e Senato.

lunedì 23 maggio 2011

DISLESSIA, UN LIMITE DA SUPERARE MA PRIMA DA CONOSCERE- Ecco cosa dice di noi Metronapoli.it

Fuensanta Cano Garcia, giornalista spagnola che scrive per la redazione della Rete Civica Metropolitana

23/5/2011 - Un convegno organizzato dall’Associazione Dislessia: Un Limite da Superare, che ha visto la partecipazione di tutti gli aderenti e di un folto numero di cittadini
Si è tenuto lo scorso 19 di maggio 2011 nella Biblioteca di San Giorgio a Cremano un convegno organizzato dall’Associazione Dislessia: Un Limite da Superare, che ha visto la partecipazione di tutti gli aderenti e di un folto numero di cittadini interessati all’argomento e che si trovano coinvolti in questa problematica. Circa trecento persone hanno riempito la sala. Tra i partecipanti, molti genitori di ragazzi affetti da dislessia, gruppi scolastici e rappresentanti delle istituzioni.

La D.S.A, è preseduta da Bruno D’Acunzo, anche lui genitore d’un bambino affetto da dislessia, come gran parte dei genitori che aderiscono all’associazione. La D.S.A cerca di mettere in pratica una programmazione che risponda alle esigenze reali sul territorio. Programmazione per la quale manca lo sviluppo d’un regolamento in Campania che consenta la piena attuazione della Legge 170 dell’8 ottobre 2010- Nuove Norme in Materia de disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

Tra le sue inziative più importanti dell’associazione c’è il bisogno d’istituire uno sportello al servizio delle famiglie; dare vita ad un laboratorio informatico dove si illustri la potenzialità e l’utilizzo di alcuni software che usano la sintesi vocali e stabilire un protocollo d’intesa con le Direzione Didattiche sul territorio.

Quando si parla di “questa difficoltà”, ci si riferisce alla frustrazione che i ragazzi sentono rispetto agli altri alunni; all’ansia in cui questa incapacità diventa anzi rabbia per colpa della ignoranza e anche della incomprensione. I genitori spesso non capiscono che non si tratta d’un handicap e a volte nemmeno riescono a nascondere la vergogna per quanto stanno vivendo.

D.S.A. nasce per dare un aiuto a tutti coloro subiscono questa difficoltà e che hanno bisogno dell’amministrazione pubblica.

Il suo impegno, d’altra parte, e anche quello di fare rete con tutti gli altri soggetti interessati presenti a tutti i livelli per avere più forza e fare pressione per riuscire a avere finalmente il regolamento previsto dalla Legge.
L’ Associazione ha scelto questo nome, convinti che il vero limite da superare non è la dislessia, ma noi stessi, che non siamo in grado di comprendere che il vero limite è nella società ancora incapace di trovare un aiuto per quanti ne hanno bisogno.

Per chiedere qualsiasi la informazione, su qualsiasi argomento che si può contattare il presidente dell’associazione Bruno D’ Acunzo tutti venerdì in Villa Bruno; San Giorgio a Cremano dalle ore 10.00 alle ore 13.00.
Telefono di contatto: 392.9876029;
Facebook: D.S.A. un limite superato.

Prove Invalsi, gli alunni disabili non sono discriminati: "Ecco i veri pericoli per l'integrazione"

Tratto da Superabile - di Salvatore Nocera, vicepresidente nazionale Fish

Nei giorni scorsi si sono svolte le prove Invalsi, per le quali sono state previste modalità particolari per gli alunni con disabilità. C'è chi ha parlato di discriminazione e di ritorno alle classi speciali, ma il vicepresidente Fish Salvatore Nocera la pensa diversamente. E spiega quali sono in realtà i problemi che la scuola italiana deve affrontare in tema di integrazione
insegnante in classe ROMA - Nei giorni scorsi si sono svolte le prove Invalsi sulla rilevazione dei livelli standard di apprendimento in alcune classi dei diversi gradi di scuola. La nota dell'Invalsi in cui si chiariva la partecipazione a tali prove da parte degli alunni con disabilità ha determinato una serie di commenti da parte della stampa specializzata, quasi tutti negativi per la discriminazione di cui sarebbero oggetto gli alunni disabili. Commenti negativi che non condivido. Le prove, come è spiegato nella nota dell'Invalsi, non servono a valutare gli apprendimenti dei singoli alunni, ma solo a effettuare una rilevazione standard della media italiana degli apprendimenti in talune discipline a seconda dei diversi gradi di scuola per un accordo con i Paesi dell'Ocse.
Si può discutere della legittimità di tali prove e dei quesiti la loro

attendibilità per rilevare i livelli di apprendimento. Su questo punto ritengo che il discorso debba svilupparsi massimamente per approdare - ove possibile - a metodi più idonei a tali rilevamenti. Ciò che mi è sembrato viziato da preconcetti ideologici è, invece, insistere sul fatto che le modalità di svolgimento di tali prove fossero discriminatorie. La nota distingueva, infatti, 5 possibilità: la prima riguardava gli alunni con disabilità intellettiva certificata. Si precisava che questi alunni ufficialmente non partecipavano alle prove standard perché i loro percorsi didattici sono personalizzati e non standardizzati. Potevano però partecipare alle prove, adattate secondo i loro piani educativi personalizzati, senza che comunque i risultati potessero entrare a far parte della media degli altri alunni. Si prevedeva, inoltre, che si dovessero svolgere tali eventuali prove in aula separata per essere assistiti dai docenti e per non disturbare gli altri alunni. Se si considera che si trattava di modalità concordate a livello Ocse e che in tutti gli altri Paesi dell'Ocse non esiste l'integrazione scolastica generalizzata degli alunni con disabilità - come accade fortunatamente in Italia - la previsione che i risultati degli alunni disabili non dovesse far media con gli altri non mi sembra discriminatoria.
La seconda possibilità riguardava gli alunni ipovedenti, la terza gli alunni ciechi, la quarta gli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento e la quinta tutti gli altri, ad esempio alunni sordi, con disabilità motorie ecc. Per tutti questi casi era prevista la possibilità d partecipazione ufficiale alle prove, i cui risultati potevano entrare nella media dei compagni; anzi potevano essere previsti tempi di poco superiori a quelli concessi agli altri alunni. Anche per questi alunni era stabilito che, se avessero dovuto essere assistiti dai docenti, avrebbero dovuto spostarsi in un'altra aula per non disturbare i loro compagni. Anche questa separazione dai propri compagni non mi pare discriminatoria, dal momento che si è voluto salvaguardare il rispetto delle modalità standard delle prove, la partecipazione di tali alunni alle stesse e l'attenzione al bisogno di assistenza da parte dei docenti, ad esempio nella trascrizione dei risultati indicati da questi alunni.
Nei commenti alle prove si è addirittura parlato di riapertura delle scuole speciali e delle classi differenziali. Ma sono ben diversi i rischi che l'inclusione scolastica in Italia sta correndo in questo periodo. Basti pensare ai tagli indiscriminati alla scuola pubblica che stanno determinando classi affollatissime e con la presenza di molti alunni con disabilità. È questa la discriminazione poiché impedisce ai docenti curricolari di potersi occupare - come stabilisce la legge - della presa in carico del progetto di inclusione dell'alunno disabile, con la collaborazione dei docenti per il sostegno. Queste classi stanno determinando, contro la volontà del ministero, la corsa al Tar da parte delle famiglie per ottenere il massimo delle ore di sostegno, dal momento che, in loro assenza, gli alunni con disabilità rimarrebbero abbandonati a se stessi. Le scuole speciali, invece, sono state favorire dal ministero e in modo reale con l'autorizzazione all'Istituto statale per sordi "Magarotto" di gestire corsi di specializzazione per docenti per sordi, i cui titoli - per legge - dovevano valere nelle sole scuole speciali per sordi. Si tratta di un'inversione di tendenza rispetto alla tradizione italiana quarantennale dell'inclusione scolastica. Ma c'è di più: se prima il ministero aveva precisato ufficialmente che tali nuovi singolari titoli di specializzazione dovessero valere solo per insegnare nelle scuole speciali per sordi, adesso pare che sia stato stabilito che tali titoli di specializzazione abbiano la precedenza nelle graduatorie provinciali per le supplenze agli alunni sordi inseriti nelle scuole comuni. Si tenga presente che questa nuova norma, se confermata, creerebbe una doppia discriminazione ai danni degli alunni sordi: i nuovi docenti preparati per insegnare nelle scuole dove studiano solo gli alunni sordi, potranno insegnare anche nelle scuole comuni dove l'inclusione richiede metodi e strategie totalmente diversi, validate scientificamente dalla pedagogia e dalla didattica. Inoltre, i "raccomandati di ferro" che hanno conseguito questi titoli farebbero concorrenza sleale a tutti gli altri aspiranti alla specializzazione per il sostegno dal momento che i corsi di specializzazione sono stati sospesi con il blocco delle attività delle Ssis, mentre l'Istituto "Magarotto", unico in Italia, ha potuto rilasciare titoli di specializzazione a un gruppo di privilegiati.
Sono queste le norme amministrative che, se vere, dovrebbero suscitare l'indignazione e far pretendere il divieto di tali titoli o almeno della loro circolazione nel campo dell'insegnamento nelle scuole comuni. Ma purtroppo, oggi, con la scusa della libera circolazione dei mercati, circolano anche titoli discriminatori come questi.