A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

venerdì 28 settembre 2012

Dislessia - La storia di Luca e Giacomo a Cristina Parodi Live su La7


Dislessia 28 set 2012

Ieri in Regione Campania L'Associazione D.S.A. ha paretcipato in forma attiva ai lavori della Commissione


Di Angela Cortese
SCUOLA: CORTESE-PICA, PIANO NAZIONALE FORMAZIONE DOCENTI SUL TEMA DEI DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO

(ANSA) - NAPOLI, 27 SET - "Oggi la Commissione mobbing ha tenuto un incontro con le associazioni che si occupano dei disturbi specifici dell'apprendimento. Ne è emerso un giudizio positivo sulla proposta di legge presentata dalla IV Commissione speciale, che prevede la diagnosi precoce, la formazione per i docenti, un coordinamento interistituzionale e mette la scuola al centro dell'intervento. Nel corso dell'incontro, tuttavia, è stata sollevata la questione della legge 170/2010, che affronta nello specifico il tema dei disturbi dell'apprendimento: questa risulta infatti troppo medicalizzata ed è carente di una concertazione con il Miur per la realizzazione di un piano nazionale di formazione dei docenti". Lo rendono noto Angela Cortese e Donato Pica, componenti della IV Commissione speciale della Regione Campania.
"Non basta - prosegue la consigliera regionale del Pd Angela Cortese - quello che si sta provando a fare a Napoli con il CSA e le università: mi riferisco ai master, che prevedono la formazione di un solo docente referente per ciascuna scuola che ha aderito alla formazione. Fatto così - osserva la Cortese -, risulta l'ennesima corsa al punteggio e lascia su un piano del tutto secondario il problema quotidiano della docenza ordinaria. E' necessario, invece, far partire sul piano nazionale la formazione dei docenti, a cominciare dalla scuola dell'infanzia e da quella elementare. Un passaggio fondamentale per sostenere
adeguatamente il processo di crescita e di apprendimento dei bambini, che d'altro canto finirebbe per sollevare le pesanti ricadute che le diagnosi tardive hanno sui costi sociali e in particolare sulle Asl, gravate da lunghe liste di attesa per le visite".

Informazioni

Vi informiamo che oggi durante la trasmissione televisiva Cristina Parodi Live alle 14:00 sul canale LA7
Sarà trasmessoo un servizio sulla dislessia , saranno presenti il Prof. Giacomo Stella e e il Dott. Giacomo Cutrera ... massima diffusione.

martedì 25 settembre 2012

Dislessia. Fin dall'asilo si capisce chi è a rischio

Il Corriere della Sera del 23-09-2012

Dislessia. Fin dall'asilo si capisce chi è a rischio

Riconoscere la dislessia il prima possibile potrebbe servire ad affrontarla nel modo migliore, riducendo le difficoltà che inevitabilmente i bimbi dislessici incontrano una volta arrivati alle elementari: ora uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Current Biology rivela che è forse possibile intercettare la dislessia quando i bimbi vanno ancora alla scuola materna. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Neuroscienze cognitive e dello sviluppo, presso il Dipartimento di Psicologia generale dell'Università di Padova, ha coinvolto un centinaio di piccoli della scuola dell'infanzia, non ancora in grado di leggere, che sono stati analizzati e seguiti poi fino alla seconda elementare. Tutti sono stati sottoposti a test per valutare l'attenzione visiva, cioè la capacità di filtrare le informazioni visive importanti distinguendole da quelle irrilevanti: ad esempio, veniva loro chiesto di individuare uno specifico simbolo in mezzo a vari elementi "distraenti". Inoltre, i piccoli sono stati valutati anche attraverso test sull'identificazione delle sillabe, la memoria verbale a breve termine e la capacità di dire rapidamente il nome dei colori; dopo l'ingresso nella scuola elementare, i test hanno compreso la valutazione delle abilità di lettura. Il risultato? I bambini che hanno dimostrato di avere deficit di attenzione visiva sono anche quelli che alle elementari hanno mostrato problemi di lettura: chi alle elementari faceva più fatica rispetto agli altri bimbi, nei test per l'attenzione visiva eseguiti alla materna aveva commesso il doppio degli errori. E la capacità di attenzione spaziale è risultata al di sotto della media nel 60% dei bambini con difficoltà di lettura. Per di più gli esperimenti hanno coinvolto bimbi italiani e francesi, per cui si può escludere che la "trasparenza" ortografica dell'italiano (nella nostra lingua c'è una perfetta corrispondenza fra la parola scritta e quella pronunciata, ma non è così in francese, come in altre lingue) abbia un'influenza consistente. «Sorprendentemente, la capacità di attenzione visiva è in grado di anticipare futuri disturbi nella lettura meglio delle abilità di linguaggio nella fase prescolare, che finora erano state giudicate altamente predittive sottolinea Andrea Facoetti, il coordinatore dello studio. Secondo alcune teorie, il "nocciolo" della dislessia starebbe in un deficit della capacità di elaborare i suoni e il parlato; i dati dei padovani sembrano indicare invece che il problema origini da un deficit nell'integrazione fra suoni e lettere "viste". Quando leggiamo, infatti, dobbiamo "distinguere" le lettere, rilevanti, tra ciò che non lo è, prima ancora di trasformarle nel suono della parola. Evidentemente, l'incapacità di avere un'attenzione visiva consistente impedisce questo processo e quindi pregiudica una buona possibilità di lettura. «Semplici test per la valutazione dell'attenzione visiva potrebbero aiutarci a diagnosticare la dislessia con largo anticipo osserva Facoetti . E diversi studi hanno mostrato che attraverso specifici programmi prescolari si possono migliorare le capacità di lettura successive; perciò i bimbi a rischio di dislessia potrebbero essere trattati per migliorare l'attenzione visiva prima ancora di imparare a leggere, così da ridurre l'impatto del disturbo. Peraltro è già stato dimostrato che la performance di lettura dei dislessici migliora dopo un training specifico per l'attenzione spaziale multisensoriale». Il bello è che il trattamento di riabilitazione potrebbe perfino rivelarsi divertente: diverse ricerche hanno infatti mostrato che le capacità di attenzione visiva migliorano con videogiochi d'azione.
di Alice Vigna