Tratto da TuttoscuolA.com
Oltre mezzo milione di studenti del secondo di scuola secondaria superiore (statale e paritaria) affrontano questa mattina i test di rilevazione degli apprendimenti in lingua e matematica predisposti dall'Invalsi. Gli studenti delle superiori sono i primi quest'anno ad essere sottoposti ai test; seguiranno gli studenti della primaria (seconde e quinte classi) e della scuola secondaria di I grado (prime classi).
Quest'anno l'appuntamento della rilevazione è stato preceduto, soprattutto per la secondaria di II grado, da una campagna ostile, promossa in particolare dai Cobas che sono riusciti a indurre diversi collegi di docenti a votare mozioni di astensione dalle prove.
Le motivazioni per rifiutare sono state le più disparate: dal timore di essere valutati al rifiuto di una prestazione non prevista dal contratto, ma sotto sotto il vero motivo sembra essere quello di volere dare fastidio al ministro e punirla pe la sua politica sulla scuola.
Ma se una parte della categoria si è dimostrata critica verso i test, ignorando anche i chiarimenti dell'Amministrazione scolastica che ha più volte affermato che essi servano prima di tutto proprio ai docenti per un'pportuna autovalutazione di istituto, un'altra parte, inaspettatamente, non solo è convinta della validità della rilevazione, ma ha deciso di farne un uso valutativo immediato.
Risulta infatti che in molti istituti di tutto il Paese i professori abbiano deciso di utilizzare le prove predisposte dall'Invalsi per integrare la valutazione dei propri alunni in italiano e matematica.
A un mese dalla fine dell'anno scolastico, dunque, le prove Invalsi saranno oggetto di una iperconsiderazione positiva, tanto da concorrere alla valutazione finale degli studenti, pur non essend questo lo scopo effettivo della rilevazione.
Forse nemmeno l'Invalsi si aspettava tanto.
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