Perché l'apprendimento personalizzato è impossibile da attuare.
di Nadia Marchetti
Gli ultimi interventi di Mrs G. a convegni vari sottolineano che la manovra non avrà effetti sulla scuola e sulla ricerca: per forza, i tagli importanti sono stati effettuati prima, ora non si tratta che di limare e contenere ulteriormente i costi per la scuola statale.
Il piglio con cui il ministro affronta le problematiche della scuola appare decisamente bulgaro: negare anche l’evidenza, affermare che tutto va bene e continuare imperterriti a emanare ordinanze che dovrebbero dimostrare il buon funzionamento del sistema.
I PROVVEDIMENTI DEL MIUR. Sul sito del Ministero istruzione università e ricerca (Miur) compare un decreto che illustra le norme per gli alunni che presentano disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa, cioè dislessia, discalculia, disgrafia), in cui si parla di apprendimento non solo individualizzato, ma anche personalizzato per questi ragazzi.
Intenzione lodevole, tuttavia di difficile attuazione in una classe prima o seconda superiore con più di 30 alunni provenienti da scuole medie diverse, con un comportamento vivace e tempi di attenzione limitati.
ALLA RICERCA DEL METODO DI STUDIO. In casi come questi il primo quadrimestre, a volte anche il secondo, se ne va cercando di migliorare il comportamento e trovare un metodo di studio adeguato.
Trovo infatti per esperienza che in prima superiore sia molto difficile rendere omogeneo il livello della classe, soprattutto quando ci sono così tanti studenti insieme.
In questo caso gli studenti devono imparare per esempio a chiedere spiegazioni uno alla volta e non tutti insieme, pretendendo contemporaneamente una risposta immediata dall’insegnante; il metodo di studio si limita spesso all’ascolto più o meno attento delle spiegazioni, nella convinzione che questo basti ad apprendere. Trovo strano che spesso la scuola media inferiore non lavori abbastanza su questi aspetti che sono di importanza fondamentale per un buon metodo di studio; si ragiona sui massimi sistemi e poi si ignorano le regole più elementari che dovrebbero fornire delle basi adeguate per il percorso scolastico.
Questo sarebbe il risultato delle riforma perfetta …
INTERVENTO INDIVIDUALE IMPOSSIBILE. I legislatori probabilmente pensano a una scuola ideale dove gli alunni sono attenti, hanno voglia di studiare e hanno acquisito un metodo di studio autonomo. In questo caso è possibile un intervento individualizzato o personalizzato per gli studenti con disturbi di apprendimento.
Nella scuola reale purtroppo non è così nella maggior parte dei casi. Suggerirei quindi ai pensatori del ministero un master obbligatorio in incognito di almeno una settimana come insegnanti in una classe del biennio con circa 30 alunni: poi se ne potrebbe riparlare.
ASSUNZIONI PER LA FUGA DEI PENSIONATI. Intanto dopo vari ripensamenti si parla di assunzioni di circa 30 mila insegnanti e 37 mila impiegati come personale Ata. Potrebbe sembrare un segnale positivo e dimostrare che i tagli non esistono.
In realtà le assunzioni sono conseguenti alla rapida fuga del personale che aveva maturato i requisiti per la pensione e che ovviamente non voleva rinunciare questa opportunità.
In realtà, mentre la riforma perfetta si compie aumentano le classi di concorso in esubero, cioè gli insegnanti di ruolo di alcune materie che hanno avuto una riduzione di orario non hanno più una cattedra.
Mrs G. direbbe che questi sono dettagli trascurabili perché a lei interessa solo dimostrare di aver fatto bene il suo compitino. Come disse un mio collega alla festa per il raggiunto pensionamento: «Auguri a voi che restate».
Il piglio con cui il ministro affronta le problematiche della scuola appare decisamente bulgaro: negare anche l’evidenza, affermare che tutto va bene e continuare imperterriti a emanare ordinanze che dovrebbero dimostrare il buon funzionamento del sistema.
I PROVVEDIMENTI DEL MIUR. Sul sito del Ministero istruzione università e ricerca (Miur) compare un decreto che illustra le norme per gli alunni che presentano disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa, cioè dislessia, discalculia, disgrafia), in cui si parla di apprendimento non solo individualizzato, ma anche personalizzato per questi ragazzi.
Intenzione lodevole, tuttavia di difficile attuazione in una classe prima o seconda superiore con più di 30 alunni provenienti da scuole medie diverse, con un comportamento vivace e tempi di attenzione limitati.
ALLA RICERCA DEL METODO DI STUDIO. In casi come questi il primo quadrimestre, a volte anche il secondo, se ne va cercando di migliorare il comportamento e trovare un metodo di studio adeguato.
Trovo infatti per esperienza che in prima superiore sia molto difficile rendere omogeneo il livello della classe, soprattutto quando ci sono così tanti studenti insieme.
In questo caso gli studenti devono imparare per esempio a chiedere spiegazioni uno alla volta e non tutti insieme, pretendendo contemporaneamente una risposta immediata dall’insegnante; il metodo di studio si limita spesso all’ascolto più o meno attento delle spiegazioni, nella convinzione che questo basti ad apprendere. Trovo strano che spesso la scuola media inferiore non lavori abbastanza su questi aspetti che sono di importanza fondamentale per un buon metodo di studio; si ragiona sui massimi sistemi e poi si ignorano le regole più elementari che dovrebbero fornire delle basi adeguate per il percorso scolastico.
Questo sarebbe il risultato delle riforma perfetta …
INTERVENTO INDIVIDUALE IMPOSSIBILE. I legislatori probabilmente pensano a una scuola ideale dove gli alunni sono attenti, hanno voglia di studiare e hanno acquisito un metodo di studio autonomo. In questo caso è possibile un intervento individualizzato o personalizzato per gli studenti con disturbi di apprendimento.
Nella scuola reale purtroppo non è così nella maggior parte dei casi. Suggerirei quindi ai pensatori del ministero un master obbligatorio in incognito di almeno una settimana come insegnanti in una classe del biennio con circa 30 alunni: poi se ne potrebbe riparlare.
ASSUNZIONI PER LA FUGA DEI PENSIONATI. Intanto dopo vari ripensamenti si parla di assunzioni di circa 30 mila insegnanti e 37 mila impiegati come personale Ata. Potrebbe sembrare un segnale positivo e dimostrare che i tagli non esistono.
In realtà le assunzioni sono conseguenti alla rapida fuga del personale che aveva maturato i requisiti per la pensione e che ovviamente non voleva rinunciare questa opportunità.
In realtà, mentre la riforma perfetta si compie aumentano le classi di concorso in esubero, cioè gli insegnanti di ruolo di alcune materie che hanno avuto una riduzione di orario non hanno più una cattedra.
Mrs G. direbbe che questi sono dettagli trascurabili perché a lei interessa solo dimostrare di aver fatto bene il suo compitino. Come disse un mio collega alla festa per il raggiunto pensionamento: «Auguri a voi che restate».
Lunedì, 25 Luglio 2011
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