(di Fiammetta Colapaoli*)
E invece proprio in tal senso sembra andare un Disegno di Legge recentemente elaborato da due senatori, presentato come «naturale complemento» della recente Legge 170/10 ("Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico"), per «consentire nelle scuole la realizzazione di progetti con la collaborazione di privati». Un testo che secondo Fiammetta Colapaoli, dell'associazione emiliana Tuttinsieme, «ignora quanto meno la Costituzione Italiana» e che prevede addirittura «la stipula di apposite polizze assicurative a carico dei soggetti privati per la copertura dei rischi correlati all'impiego di personale o di consulenti privati esterni alla scuola»
L'associazione Tuttinsieme di Zola Predosa (Bologna) si era opposta - fino a disertare le ultime riunioni dello specifico Gruppo Tecnico - alla cancellazione del sostegno per gli alunni con disturbi specifici d'apprendimento (DSA). Il testo dell'Accordo di Programma della Provincia di Bologna, approvato il 12 giugno 2008, prevedeva infatti la possibilità di mantenere il sostegno per i casi di DSA multiproblematici.
Successivamente, l'approvazione della Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) ha reso necessario l'adeguamento della legislazione provinciale e regionale a quella nazionale, donde la proposta di cancellazione di quella norma, che faceva salvo il sostegno almeno per i casi di dislessia più gravi.
Ebbene, a pochi mesi di distanza, apprendiamo che giace in Senato il Disegno di Legge n. S 2594 (Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità), depositato il 2 marzo scorso dai senatori Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile, ove in fase di presentazione si legge tra l'altro: «[...] la legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico, [...] prevede specifiche misure educative e didattiche di supporto per gli studenti con diagnosi di DSA. Tra queste figurano, ai sensi dell’articolo 5 della medesima legge: "l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti"; l'introduzione di strumenti compensativi, "compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche"; nonché, per l’insegnamento delle lingue straniere, "l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento". Posto che la citata legge n. 170 del 2010 prevede che i suddetti interventi debbano essere realizzati a valere sulle risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente e che dalla sua attuazione non derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, il presente disegno di legge appare come il suo naturale complemento, essendo volto a consentire nelle scuole la realizzazione di progetti con la collaborazione di privati [grassetti nostri, N.d.R.]».
Dalla cancellazione del sostegno alle persone con DSA, dunque, si passa a questo Disegno di Legge semplicemente "indegno" - a parere di chi scrive - con i senatori Bevilacqua e Gentile che evidentemente ignorano quella Costituzione che dovrebbero rispettare e salvaguardare. La speranza, tra l'altro, che "colpendo pochi, si salvino i più", si è da sempre rivelata errata.
Il Disegno di Legge di cui parliamo si compone di un solo articolo, vale a dire: «I dirigenti degli istituti scolastici e delle scuole di ogni ordine e grado sono autorizzati a definire progetti, con la collaborazione di privati, per il sostegno di alunni con disabilità, anche ai fini dell'elaborazione e dell'attuazione dei Piani educativi individualizzati di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 79 del 6 aprile 1994, nonché delle misure educative e didattiche di supporto di cui all'articolo 5 della legge 8 ottobre 2010, n. 170».
Qui, va notato, gli esimi senatori si preoccupano anche dei danni che possono creare persone inesperte, tanto da prevedere «la stipula di apposite polizze assicurative a carico dei soggetti privati per la copertura dei rischi correlati all'impiego di personale o di consulenti privati esterni alla scuola».
Nel comma 2, infine, si scrive: «L'attuazione delle disposizioni di cui al comma 1 non deve comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
Crediamo pertanto di poter invitare tutti coloro ai quali sta realmente a cuore l'integrazione degli alunni con disabilità a mobilitarsi e ad inviare il proprio disappunto per questo Disegno di Legge ai senatori proponenti e ai referenti dei vari partiti nelle Commissioni Scuola di Camera e Senato.
Successivamente, l'approvazione della Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) ha reso necessario l'adeguamento della legislazione provinciale e regionale a quella nazionale, donde la proposta di cancellazione di quella norma, che faceva salvo il sostegno almeno per i casi di dislessia più gravi.
Ebbene, a pochi mesi di distanza, apprendiamo che giace in Senato il Disegno di Legge n. S 2594 (Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità), depositato il 2 marzo scorso dai senatori Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile, ove in fase di presentazione si legge tra l'altro: «[...] la legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico, [...] prevede specifiche misure educative e didattiche di supporto per gli studenti con diagnosi di DSA. Tra queste figurano, ai sensi dell’articolo 5 della medesima legge: "l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti"; l'introduzione di strumenti compensativi, "compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche"; nonché, per l’insegnamento delle lingue straniere, "l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento". Posto che la citata legge n. 170 del 2010 prevede che i suddetti interventi debbano essere realizzati a valere sulle risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente e che dalla sua attuazione non derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, il presente disegno di legge appare come il suo naturale complemento, essendo volto a consentire nelle scuole la realizzazione di progetti con la collaborazione di privati [grassetti nostri, N.d.R.]».
Dalla cancellazione del sostegno alle persone con DSA, dunque, si passa a questo Disegno di Legge semplicemente "indegno" - a parere di chi scrive - con i senatori Bevilacqua e Gentile che evidentemente ignorano quella Costituzione che dovrebbero rispettare e salvaguardare. La speranza, tra l'altro, che "colpendo pochi, si salvino i più", si è da sempre rivelata errata.
Il Disegno di Legge di cui parliamo si compone di un solo articolo, vale a dire: «I dirigenti degli istituti scolastici e delle scuole di ogni ordine e grado sono autorizzati a definire progetti, con la collaborazione di privati, per il sostegno di alunni con disabilità, anche ai fini dell'elaborazione e dell'attuazione dei Piani educativi individualizzati di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 79 del 6 aprile 1994, nonché delle misure educative e didattiche di supporto di cui all'articolo 5 della legge 8 ottobre 2010, n. 170».
Qui, va notato, gli esimi senatori si preoccupano anche dei danni che possono creare persone inesperte, tanto da prevedere «la stipula di apposite polizze assicurative a carico dei soggetti privati per la copertura dei rischi correlati all'impiego di personale o di consulenti privati esterni alla scuola».
Nel comma 2, infine, si scrive: «L'attuazione delle disposizioni di cui al comma 1 non deve comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
Crediamo pertanto di poter invitare tutti coloro ai quali sta realmente a cuore l'integrazione degli alunni con disabilità a mobilitarsi e ad inviare il proprio disappunto per questo Disegno di Legge ai senatori proponenti e ai referenti dei vari partiti nelle Commissioni Scuola di Camera e Senato.
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