Tratto dal sito di Maestra Rosalba
Nelle materie di studio l’utilizzo degli schemi, che analiticamente e con metodo permettono di ricordare i punti chiave dei contenuti, sono una necessità prima di tutto metodologica.
Ma creare mappe, siano esse mentali che concettuali, è un’attività che deve porre come presupposto, il fatto che non solo si capisca come si devono costruire rispetto ai contenuti, ma anche come leggerle e interpretarle poi durante lo studio.
La mappa concettuale per lo studio della geografia ad esempio, è fatta spesso di argomenti che stanno insieme gerarchicamente, le caselle più grandi della mappa comprendono gli argomenti nelle caselle più piccole, ma deve evidenziare anche i collegamenti trasversali, ad esempio:
--> aspetto antropico -->sfruttamento delle risorse (vedi immagine sotto).
La mappa concettuale, quindi, è uno strumento che inizialmente va costruito in classe con gli alunni, anche con semplici disegni alla lavagna, per condurli pian piano all'ideazione di gruppo prima e in seguito individuale, delle mappe necessarie alla sintesi, allo studio e all’approfondimento.
Imparare a ordinare le idee:
- Iniziare con diagrammi di flusso.
- Presentare e disegnare alla lavagna (anche LIM) semplici mappe, poco articolate.
-Creare le mappe più complesse con i bambini, procedendo in modalità “passo passo”, utilizzando un testo di riferimento, ad esempio se si tratta di Geografia: un paesaggio, la montagna o una regione.
-Utilizzarla contestualmente mentre si analizza il testo, rintracciando la collocazione dei contenuti, perché si trovano in quella posizione e a quale categoria appartengono.
-Utilizzarla contestualmente mentre si analizza il testo, rintracciando la collocazione dei contenuti, perché si trovano in quella posizione e a quale categoria appartengono.
- Infine fare realizzare da soli le prime mappe, fornendo brevi testi di argomenti semplificati.
Sotto un esempio di mappa che nel dettaglio indica cosa studiare di un ambiente, ma spiega anche in modo efficace come i contenuti sono gerarchicamente organizzati, con parole chiave che ne contengono altre, che a loro volta comprendono altri argomenti.
Una mappa affinchè raggiunga il massimo grado di fruibilità, deve illustrare efficacemente l'organizzazione dei contenuti al primo impatto visivo, almeno per le prime fasi del suo utilizzo. E' bene presentarle con prudenza quando i contenuti sono articolati e ramificati. Il bambino non riesce a connetterli tutti in maniera logica e a cogliere tutti i legami. L'introduzione della complessità deve essere graduata e ben spiegata.
Una mappa affinchè raggiunga il massimo grado di fruibilità, deve illustrare efficacemente l'organizzazione dei contenuti al primo impatto visivo, almeno per le prime fasi del suo utilizzo. E' bene presentarle con prudenza quando i contenuti sono articolati e ramificati. Il bambino non riesce a connetterli tutti in maniera logica e a cogliere tutti i legami. L'introduzione della complessità deve essere graduata e ben spiegata.
Ho testato diversi programmi per la creazione di mappe e fra i tanti ho trovato facilissimo da usare XMind, nella versione free, dopo averne visto qualcuna anche con la collega. Inizialmente lo userò in maniera guidata in laboratorio e con la LIM, poi chiederò agli alunni di riprodurre mappe pronte, per utilizzarlo poi per la mappatura di testi semplici. Il programma ad esempio, consente di creare nodi espandibili, utili a far comprendere come ogni argomento ne possa contenere un altro.
Mappe e DSA
Infine, ma non in ordine d'importanza, da sottolieare il ruolo che le mappe giocano rispetto agli alunni con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), esse sono diventate strumento indispensabile per facilitare lo studio, la memorizzazione e la comprensione a livello generale dei contenuti oggetto di studio.
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