A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

giovedì 28 aprile 2011

La dislessia come misura di un nuovo tipo di scuola

Creato il 27 aprile 2011 da Rossellagrenci

LA DISLESSIA COME MISURA DI UN NUOVO TIPO DI SCUOLA
Trovo molto vera e profonde le riflessioni che fa Anselmo Cioffi nel sito dell’ Associazione L’acuilone, di cui è presidente nell’articolo Contraddizione dislessica:
“la dislessia può inserirsi come contraddizione nel sistema scuola, per far emergere i limiti e le carenze della didattica tradizionale, evidenziando quanto essa sia asfittica, rigida e poco malleabile alle trasformazioni e alle esigenze di conoscenza dei singoli.”
E ancora:
“Ancora oggi, nella maggior parte delle nostre scuole è egemone la convinzione per cui premio, punizione, sofferenza e sacrificio siano elemento essenziale per l’insegnamento e l’educazione scolastica. Convinzione di fatto avallata, per motivazioni tutt’altro che nobili, dalle altre istituzioni che sovraintendono al sistema scolastico.
Tutto questo deriva dal presupposto culturale che il dovere e il senso di responsabilità possono essere inculcati solo attraverso la costrizione. Mentre, è proprio questo tipo di medicina a rappresentare chiaramente il male che si pretenderebbe di curare. 
Una società che non riesce a trasmettere con gioia e piacere il sapere e un senso esistenziale autentico, solidale e partecipato, che sia questo, si, veramente responsabile, è una società condannata al fallimento, triste e violenta, nella quale è la sopraffazione a regolare i meccanismi sociali ed economici. 

Sbagliano quanti, genitori, insegnanti o istituzioni, credendo che il problema risieda solo nell’adozione o meno degli strumenti compensativi e dispensativi. E che, quindi, il dato tecnico, puramente meccanico sia sufficiente al superamento del problema. Certo, sono da elogiare quei soggetti che hanno compreso almeno l’importanza di simili strategie. Ma la natura del dislessico è da ricercare ben oltre l’uso dello strumento asettico, separato dai contenuti della didattica e del percorso educativo.
Capire quale sia l’universo del dislessico, vuol dire essere consapevoli del fatto che una didattica con contenuti precostituiti, cioè già pronta, da imporre come un prodotto preconfezionato e indiscutibile, è del tutto inutile all’apprendimento. Ma lo è solo per il dislessico?”
Vi invito ad aprire una discussione e a leggere tutto l’articolo di Anselmo, non ve ne pentirete!

Nessun commento:

Posta un commento