Tratto da Panorama.it
Marco Iannacone è un ingegnere informatico con un figlio dislessico. Gli viene l'idea di un tablet. Dopo varie sperimentazioni, la tavoletta per il disturbo specifico dell'apprendimento è commercializzabile su un sito internet.
Il tablet per bambini dislessici è finalmente diventato realtà e sarà commercializzabile su un apposito sito internet . A dirlo a Panorama.it è Marco Iannacone, ingegnere informatico, ideatore del tablet e papà di un bambino dislessico. Marco, che abbiamo incontrato qualche mese nella fase di sperimentazione della tavoletta, scopre poco più di un anno fa che il suo bambino è affetto da un disturbo specifico dell'apprendimento (dsa) . Non conoscendo l'argomento, si mette a leggere, studiare, capire. E scopre che il disturbo colpisce quattro bambini su cento nel mondo e che ancora se ne parla poco, soprattutto per la parte tecnologica e di software di supporto. Scatta in lui l'idea di fare qualcosa di utile dal punto di vista tecnologico per aiutare suo figlio, ma anche tutti i bambini nella sua stessa condizione. Non un pc, troppo pesante e particolarmente complesso ci racconta Iannacone, ma un tablet. Dopo mesi di sperimentazione, e dopo "una serie di inconvenienti tecnici come ad esempio il fatto che il fornitore hardware, che era ungherese, abbia mollato e abbiamo dovuto ricominciare daccapo", finalmente il progetto è pronto e sarà possibile commercializzarlo.
"Il
tablet si chiama Edi
Touch ,
in onore a Edi, che è l'assistendi Archimede Pitagorico ed un ebook
con sintesi vocale permette di leggere libri scolastici e di
narrativa e ha una funzione del parental control che offre
all'insegnante e ai genitori la scelta di quali applicazioni siano
accessibili al bambino - speiga Iannacone -. Finalmente siamo
pronti per partire. Ho trovato una catena funzionante in tutte le sue
fasi. Ho sviluppato una nuova interfaccia grafica, più adatta ai
bambini delle scuole primarie. Rimangono le precedenti, ma adesso si
potrà sceglierequelle che si preferiscono. La piattaforma hardware è
più potente e il prodotto finito è italiano in tutti i suoi
componenti con certificazione più controllata nel nostro paese".
In pratica, la nuova versione del tablet ha
completato tutta la fase di beta test, è più veloce, ha un nuovo
hardware, icone anche in lingua inglese e caricherà di default un
font, chiamato "open dislessic", che presenta il vantaggio
di rompere le simmettrie di alcune lettere, per esempio la p e la q,
che i bambini dislessici hanno difficoltà a leggere. "Questo
font ingrossa le lettere in alcune parti in modo da differenziarle -
aggiunge Iannacone -. Per esempio, la b e la d, rovesciate creano
problemi ai dislessici. Questa nuova applicazione dovrebbe aiutare,
facilitando la lettura".
Lo
scorso settembre l'ingegnere informatico è stato invitato a
presentare Edi Touch all'XI
Congresso internazionale sulla dislessia presso
l'Università di San Marino. Si tratta del principale evento
internazionale che si tiene ogni due anni e nel quali ricercatori
universitari e specialisti di tutto il mondo si trovano per
condividere gli ultimi risultati delle loro ricerche. "E'
stata proprio l'Università di San Marino a invitarmi a presentare il
mio tablet, motivo, questo, di grandissimo onore e riconoscimento per
il mio lavoro", afferma soddisfatto Iannacone. Ora, con la
commercializzazione, comincia la fase vera e propria della
diffusione, anche attraverso accordi e partnership con enti,
ministeri e associazioni. "Con il nuovo anno ci sarà una grande
novità che sarà presentata a fine gennaio, ma è ancora prematuro
svelare i particolari - dice l'inventore di Edi Touch -. Molte
associazioni ed enti si sono già però interessate al mio prodotto,
come ad esempio la cooperativa "Il
Geco "
di MIlano, che è formata da un gruppo di psicologi e neuropsichiatri
e che si sono messi a disposizione per combinare le comptenze
specifiche del tablet con quelle sulla dislessia dal punto di vista
medico e psicologico. Ci faranno da supporto anche con corsi di
formazione specifici e questo per me è motivo di grande
soddisfazione".
Dal
primo giorno della commercializzazione in rete, sono arrivate a
Iannacone centinaia di richieste di acquisto e questo obbliga
l'ingegnere a lavorare più del previsto, ma "va bene così",
taglia corto. E quando gli chiediamo come sta suo figlio e come usa
il tablet, risponde con grande sincerità: "Mio figlio sta bene,
cresce e si diverte tantissimo con la tavoletta. Vorrebbe sempre
usarlo, ma come tutti i dislessici non deve mai dimenticare l'aiuto
offerto dagli insegnanti e dagli specialisti”. Nuove tecnologie e
tecniche tradizionali vanno di pari passo per rendere la dislessia un
disturbo sempre meno difficile da affrontare.
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