A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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mercoledì 8 febbraio 2012

Pronto il progetto “Tutor Dsa”

Al via l’iniziativa rivolta agli studenti con difficoltà di apprendimento

Si chiama progetto “Tutor Dsa” (dove Dsa sta per disturbi specifici dell'apprendimento) e grazie alla Provincia prenderà il via a breve con l’obiettivo di fornire un sostegno nei pomeriggi, dopo la scuola, agli studenti che soffrono di queste patologie, tra le quali la dislessia è la più conosciuta e diffusa, e che frequentano già la prima o la seconda superiore.
Il progetto ha prima selezionato e formato 15 tutor sulle caratteristiche specifiche di questi disturbi e sugli approcci da utilizzare, che ora sono pronti ad affiancare una trentina di studenti con Dsa nel loro tempo libero dopo la scuola. “Tutor Dsa” rientra in un più ampio progetto della Provincia denominato “Tutor”, che ha visto un investimento complessivo di ben 188 mila euro, di cui 18 mila per la sperimentazione Tutor Dsa, e il coinvolgimento di 207 tutor, figure che forniscono ai ragazzi diversamente abili un sostegno nelle ore extrascolastiche. «Si tratta di una sperimentazione prima nel suo genere – spiega l’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi – perché si rivolge a ragazzi che prima non erano destinatari di questo supporto in quanto il tradizionale progetto Tutor finora non prevedeva la possibilità di far partecipare ragazzi con Dsa. Inoltre forme di accompagnamento extrascolastico per questo tipo di disturbi sono state previste in alcuni territori, ma solo fino alle medie».
L’assessore Malavasi spiega inoltre le ragioni dell’investimento: «Questi studenti e le loro famiglie hanno bisogno di un sostegno extrascolastico, una necessità che è emersa anche alla luce di un recente monitoraggio. Inoltre i dati che abbiamo elaborato nell’ultima edizione dell’annuario scolastico evidenziano come nel nostro territorio gli studenti diversamente abili abbiano una permanenza piuttosto lunga nel sistema scolastico, fino alle superiori in genere. Questo dato ci dà atto della capacità delle nostre scuole e delle nostre istituzioni di accogliere e valorizzare la diversità, ma le famiglie e le scuole non devono essere lasciate sole. Il doposcuola può diventare in questo senso un elemento di criticità nella quotidianità di questi ragazzi, ed è su questo fronte che vogliamo agire, nell’auspicio di poter consolidare nel tempo e sul territorio questa nuova sperimentazione». L’attività di tutoraggio degli studenti coinvolti nella sperimentazione prenderà il via nel corso delle prossime settimane e proseguirà fino alla fine dell’anno scolastico.
In generale i disturbi specifici dell’apprendimento sono originati da un malfunzionamento di tipo neurobiologico, che arriva a condizionare alcune funzioni di base nei processi di apprendimento, con carenze che però non sono legate a un deficit di intelligenza, a problemi di natura psicologica o a forme di disagio sociale e culturale: si tratta di un fatto genetico. Le persone che soffrono di questi disturbi vedono spesso la fatica a ottenere risultati accettabili e questo può causare loro forme gravi di frustrazione. La dislessia è il disturbo più diffuso tra i Dsa.

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