A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

sabato 24 settembre 2011

Caro direttore, sono la mamma di un ragazzo dislessico...

TRENTO. C aro direttore, sono la mamma di un ragazzo dislessico che a giugno ha concluso con successo il corso di studi presso l'istituto Enaip di Borgo Valsugana e che ora lavora con profitto e soddisfazione. Voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso gli ultimi anni di scuola di mio figlio piacevoli, gli insegnanti che lo hanno aiutato a rimarginare le ferite provocate da anni di incomprensioni e sconfitte. Quando il bambino ha cominciato a frequentare la prima elementare hanno cominciato a manifestarsi i piccoli segnali della dislessia, la maestra non è stata però in grado di riconoscere questi segnali tipici e facilmente riconoscibili per chi lavora a stretto contatto con i bambini. Nonostante ciò la maestra ha continuato a ritenere mio figlio un bambino pigro e svogliato, minando fin da subito la sua autostima e convincendolo di non valere come studente. Alle medie la situazione è leggermente migliorata ma l'istituto e soprattutto gli insegnanti non erano in grado di gestire un ragazzo dislessico, il quale necessita solamente di tempi differenti per raggiungere e talune volte superare il livello medio della classe. Finite le medie mio figlio ha cominciato a frequentare l'istituto professionale Enaip di Borgo, ho trovato subito un ambiente molto disponibile e preparato nei confronti di tutti i ragazzi. In questo istituto tutto il personale docente conosce i metodi per affrontare la dislessia. Il dialogo tra genitori e insegnanti è incoraggiato dal fatto che le questioni trattate vengono risolte al meglio, gli insegnanti accettano volentieri i consigli dei genitori avendo come unico scopo il benessere del ragazzo. Nelle scuole professionali, in alcuni casi, arrivano ragazzi demoralizzanti da anni di scuola in cui non sono stati considerati dalle maestre, le Eniap aiutano questi ragazzi a ricostruire la loro autostima aiutandoli a capire che attraverso la buona volontà e la collaborazione tra alunno e insegnante ogni ostacolo può essere superato. In particolar modo vorrei ringraziare il coordinatore Pinzi, una persona meravigliosa, amante del suo lavoro il quale mantiene i rapporti con le famiglie dei ragazzi certificati, contribuendo con grande disponibilità e competenza a risolvere i piccoli e grandi problemi quotidiani. Augurandovi buon lavoro, fiduciosa che anche quest'anno riuscirete a prendere per mano questi ragazzi e condurli con successo verso il loro futuro consapevoli del loro valore. T.R. - Valsugana S ul giornale capita spesso, purtroppo, di riportare brutte notizie. È una gioia, quindi, dare voce ad una testimonianza come questa. Non solo per un doveroso e pubblico riconoscimento all'Istituto Enaip di Borgo Valsugana, e ai suoi insegnanti, che hanno dimostrato nei fatti quanto importante può essere la scuola nella crescita non solo culturale e professionale dei ragazzi, ma anche come persone e come uomini. Questa lettera è uno squarcio di speranza per moltissimi genitori e famiglie, che vivono al loro interno con sofferenza la dislessia dei propri figli. La dislessia non è una disgrazia: si può affrontare e superare. Occorre, però, volontà, impegno, capacità, preparazione, e soprattutto tanto umanità. Innanzitutto da parte degli insegnanti e della scuola. E poi da parte dei compagni di classe, degli amici, e della famiglia stessa. Quante ferite possono essere evitate, se la scuola fa bene la propria missione. Quanti danni, che poi si portano appresso per tutta la vita, possono essere scongiurati, se si instaura un rapporto costruttivo e di fiducia con il ragazzo. La testimonianza che viene da Borgo ne è la dimostrazione più evidente.

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