Normalmente il processo di lettura a rovescio viene inibito dalle aree superiori del cervello, ma ciò non avviene nei dislessici che pertanto confondono, per esempio, la 'b' e la 'd'.
Leggere un testo riflesso in uno specchio richiede solitamente tempo e un notevole sforzo. Eppure mentalmente lo facciamo in modo automatico e senza alcuna difficoltà, almeno per alcuni brevi istanti e senza che il tutto diventi cosciente.
A dimostrarlo è stata una ricerca condotta presso il Basque Centre on Cognition, Brain and Language (BCBL) e pubblicata sulla rivista NeuroImage.
"In una fase molto iniziale del processo di lettura, fra i 150 e i 250 millisecondi, il sistema visivo ruota completamente le parole riflesse nello specchio e le riconosce.
"In una fase molto iniziale del processo di lettura, fra i 150 e i 250 millisecondi, il sistema visivo ruota completamente le parole riflesse nello specchio e le riconosce.
Ma il cervello a sua volta si accorge immediatamente che questo non è l'ordine corretto e 'si ricorda' che non deve elaborarle in questo modo", spiega Jon Andoni Duñabeitia, primo autore dell'articolo.
La scoperta è stata fatta grazie a due serie di esperimenti. Nella prima ai soggetti testati venivano mostrate parole in cui alcune lettere, durante la lettura, venivano ruotate per 50 millisecondi, un lasso impercettibile, ma che il cervello è in grado di elaborare; nella seconda veniva invece ruotata l'intera parola.
Monitorando l'attività cerebrale, i ricercatori hanno potuto rilevare che fra i 150 e i 250 millisecondi le risposte del cervello erano identiche, in tutti i casi, a quelle presenti leggendo una parola scritta in modo normale.
"Questi risultati aprono una nuova strada allo studio degli effetti della rotazione involontaria delle lettere e delle parole in soggetti con difficoltà di lettura o di scrittura, vale a dire dislessia e disgrafia", osserva Duñabeitia.
"Ora sappiamo quindi che la rotazione delle lettere non è un problema esclusivo di alcuni dislessici, dato che tutti lo facciamo in modo naturale e inconscio. Ciò che dobbiamo comprendere è perché le persone che sanno leggere senza difficoltà sono in grado di inibire questo processo, mentre altre hanno difficoltà a farlo e pertanto confondono, per esempio, la 'b' e la 'd' ", osserva Duñabeitia.
"Una tigre è una tigre dal lato destro come da quello sinistro, ma una parola letta allo specchio perde di significato, ma ora sappiamo che non è incomprensibile al sistema visivo, come si riteneva, dato che è in grado di elaborarla come se fosse corretta", ha concluso il ricercatore (gg)
La scoperta è stata fatta grazie a due serie di esperimenti. Nella prima ai soggetti testati venivano mostrate parole in cui alcune lettere, durante la lettura, venivano ruotate per 50 millisecondi, un lasso impercettibile, ma che il cervello è in grado di elaborare; nella seconda veniva invece ruotata l'intera parola.
Monitorando l'attività cerebrale, i ricercatori hanno potuto rilevare che fra i 150 e i 250 millisecondi le risposte del cervello erano identiche, in tutti i casi, a quelle presenti leggendo una parola scritta in modo normale.
"Questi risultati aprono una nuova strada allo studio degli effetti della rotazione involontaria delle lettere e delle parole in soggetti con difficoltà di lettura o di scrittura, vale a dire dislessia e disgrafia", osserva Duñabeitia.
"Ora sappiamo quindi che la rotazione delle lettere non è un problema esclusivo di alcuni dislessici, dato che tutti lo facciamo in modo naturale e inconscio. Ciò che dobbiamo comprendere è perché le persone che sanno leggere senza difficoltà sono in grado di inibire questo processo, mentre altre hanno difficoltà a farlo e pertanto confondono, per esempio, la 'b' e la 'd' ", osserva Duñabeitia.
"Una tigre è una tigre dal lato destro come da quello sinistro, ma una parola letta allo specchio perde di significato, ma ora sappiamo che non è incomprensibile al sistema visivo, come si riteneva, dato che è in grado di elaborarla come se fosse corretta", ha concluso il ricercatore (gg)
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