Dislessia deriva dalla lingua greca e significa “difficoltà con le parole”.

Essa è un disturbo classificato tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), rappresentando una difficoltà nel modo in cui il cervello elabora le parole e le sequenze di numeri.

La sua principale manifestazione consiste nella complessità che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce. Tali difficoltà non posso essere ricondotte ad insufficienti capacità intellettive, a mancanza d’istruzione ( è possibile leggere un interessante articolo sulla disoccupazione in Italia nel 2013), a cause esterne o a deficit sensoriali.

La dislessia può presentarsi in diverse modalità da soggetto a soggetto. Di seguito vengono presentate le caratteristiche più comuni per quanto concerne la decodifica della singola parola o del testo scritto. Queste possono non essere tutte presenti contemporaneamente.

- Scarsa discriminazione di grafemi diversamente orientati nello spazio: il soggetto, ad esempio, confonde la “p” e la “b”; la “d” e la “q”; la “u” e la “n”; la “a” e la “e”; la “b” e la “d”…

- Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per piccoli particolari: il soggetto, ad esempio, può confondere la “m” con la “n”, la “c” con la “e”, la “f” con la “t”, la “e” con la “a”… questo accade soprattutto se si tratta di una scrittura in corsivo (cliccando sul link è possibile leggere un piacvole pezzo sulla modalità di scrittura dei tatuaggi, con particolare attenzione al corsivo) o in script.

- Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi sordi e fonemi sonori: il soggetto, ad esempio, mostra difficoltà nel discriminare una “s” sorda da una “s” sonora, una F da una V, una T da una D, una P da una B, una C o una G.

- Difficoltà di decodifica sequenziale: il soggetto, manifesta con frequenza i seguenti errori: omissione di grafemi e di sillabe, salti di parole e salti da un rigo all’ altro, inversioni di sillabe, aggiunte e ripetizioni.

- Prevalenza della componente intuitiva: il soggetto che presenta difficoltà di lettura tende ad intuire la parola scritta e ciò rappresenta una fonte di errori, definiti di anticipazione.