A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

lunedì 3 ottobre 2011

LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE

di Flavio Albrici
1) Gli adulti di fronte alle scelte dei ragazzi
La situazione è complessa ed eterogenea; vi sono alcuni ragazzi/e che hanno idee abbastanza chiare e sono in grado di prendere una decisione senza particolari ripensamenti (pochi) e molti (la maggior parte) che mostrano notevoli incertezze rispetto ad una scelta che in qualche modo condizionerà il loro futuro. Naturalmente, tra questi due estremi, vi sono diverse situazioni intermedie con gradienti variabili di complessità, che richiedono interventi diversificati tra loro e grande sensibilità da parte
degli adulti che intervengono nelle dinamiche dell’orientamento e delle scelte.
Il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore avviene in una fase particolarmente delicata nella vita degli studenti: l’adolescenza. In questa fase avvengono importanti cambiamenti a livello fisiologico, cognitivo, relazionale, affettivo, che incidono sensibilmente nei rapporti tra coetanei e nelle relazioni con gli adulti significativi (insegnanti e genitori).
La scelta della scuola superiore diviene, in questo periodo non ben definito e soggetto a rapida evoluzione, uno snodo importante e un banco di prova. Una scelta delicata, non solo per gli studenti, ma anche per le famiglie!
Due sono in particolare le variabili critiche che rendono delicato per i genitori il momento della scelta:
- il fatto che la scelta, pur non irreversibile, procuri dell’ansia legata a ciò che i figli faranno da grandi e, in generale, ogni genitore auspica il meglio per loro;
- la difficoltà nel trovare una mediazione tra le motivazioni e le aspettative dei ragazzi e le proprie.
La scelta della scuola superiore presuppone una serie di implicazioni psicologico-relazionalieducative sulle quali occorre riflettere.
Innanzitutto è importante che nel momento delle scelte i ragazzi/e siano adeguatamente affiancati da adulti significativi di riferimento (insegnanti e genitori). L’intervento degli adulti diviene però realmente efficace solo se gli stessi si presentano sereni e aperti al dialogo e alla comunicazione,
oltre che bene informati.
Gli insegnanti all’interno di una relazione pedagogica-educativa, collocata in un ambiente (la scuola) che spesso diviene il centro della vita relazionale dei ragazzi, luogo dove nascono e si coltivano amicizie, si affrontano prove e si sperimentano conflitti. Gli insegnanti sono gli adulti con cui i ragazzi costruiscono, al di fuori dell’ambito familiare, le relazioni più strutturate.
2 I genitori nell’ambiente familiare affrontano il momento della scelta attraverso la loro esperienza, la conoscenza dei propri figli, il buon senso e l’affetto.
Ma genitori e insegnanti che ruolo specifico possono giocare?
I docenti possono valutare, oltre al rendimento scolastico, gli interessi, le attitudini rispetto alle diverse discipline e le abilità trasversali (capacità comunicative, relazionali, strategiche, emotive).
Essendo punti di riferimento sia per gli studenti che per i genitori,  appresentano un punto d’incontro e di mediazione in caso di conflitto; inoltre possono essere fondamentali per gli studenti nell’elaborazione dell’esperienza scolastica, favorendo l’esplicitazione di aspettative, desideri e ansie relative al proprio futuro.
Allo stesso modo i genitori svolgono un ruolo fondamentale all’interno della relazione con i rispettivi figli, unica e insostituibile. La qualità e la modalità della scelta dipendono anche da come i genitori vivono il problema e lo affrontano sia in rapporto a sé stessi e alle proprie aspettative, che nella relazione con i propri figli.
A questo proposito si possono sottolineare alcuni elementi che possono aiutare a creare il clima adatto ad una scelta importante:
1. Non nascondere i propri dubbi - E’importante non pensare di essere infallibili e non nascondere dubbi e perplessità. Le incertezze degli adulti si possono intrecciare con quelle dei ragazzi e i dubbi si possono risolvere assieme, analizzando i criteri che si stanno seguendo e talvolta mettendoli in discussione. Negare la discussione il confronto attraverso finte certezze non fa che allontanare i ragazzi.
2. Non essere autoreferenziali – Dubbi, paure, incertezze, che solitamente accompagnano una scelta difficile, possono essere affrontate solo attraverso il confronto con interlocutori significativi (altri genitori, insegnanti, orientatori), per avviare un confronto costruttivo sulle proprie posizioni e perplessità. E’ importante in questa fase avvalersi, se possibile, dei servizi di orientamento presenti sul territorio, dove operatori esperti possono offrire il loro contributo professionale da una posizione più “neutra” rispetto a quella di insegnanti e genitori.
3. Comunicare con i propri figli – E’ importante verificare se le aspettative che legittimamente i genitori hanno per i propri figli, corrispondono effettivamente alle loro possibilità/capacità, nonché ai loro interessi e aspirazioni. A questo proposito è sicuramente utile per gli adulti
agire con queste modalità:
- avviare la riflessione sulla scelta lasciando aperte tutte le possibilità;
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- conoscere in modo approfondito il sistema scolastico, evitando di veicolare le scelte alla luce di informazioni non corrette, stereotipi e pregiudizi rispetto ad alcune possibilità formative;
- non far prevalere, nei momenti della scelta, solo criteri pratici e logistici (la distanza da casa, il fatto che in una determinata scuola ci vadano alcuni compagni di classe, la comodità dei mezzi di trasporto…), elementi questi sicuramente importanti, ma che non possono da soli determinare la scelta. Nel limite del possibile a prevalere devono essere gli interessi, le motivazioni, le attitudini specifiche e le aspirazioni dei ragazzi;
- prendere contatti con la scuola che si è deciso di frequentare per verificare la congruenza tra le aspettative e ciò che la scuola stessa può offrire; importante a questo proposito approfittare degli open day, occasioni per visitare con i propri figli la possibile scuola di destinazione.

2) I ragazzi di fronte alla scelta della scuola superiore
La “paura di sbagliare” è un elemento costante che accompagna il percorso orientativo degli studenti, in quanto:
- la pre-adolescenza è il periodo meno adatto per le decisioni a lunga scadenza e che riguardano il proprio futuro;
- le scuole sono molte e assai diverse tra loro e non sono affatto chiare ai ragazzi le conseguenze di ciascuna delle scelte possibili;
- l’attuale fase di transizione dal vecchio al nuovo ordinamento pone ulteriori interrogativi rispetto ai nuovi percorsi e alla loro efficacia, tutta da sperimentare sul campo.
Certamente tra gli obiettivi dell’orientamento vi è quello di mettere gli studenti nella condizione di scegliere in modo consapevole, possibilmente senza la paura di sbagliare. Tuttavia i dubbi, legittimi in questa fase, non devono inibire, ma essere considerati una risorsa preziosa, un’occasione per esplorare sé stessi e la realtà in cui si è inseriti.
Due aspetti vanno tenuti in debito conto di fronte a dilemmi decisionali come quello della scelta della scuola superiore:
- dietro ogni scelta ci sono le caratteristiche soggettive, i desideri, i progetti, le aspirazioni, le esperienze di vita, le persone incontrate e che in qualche modo hanno contribuito alla crescita di ciascuno. Quindi nessuno può scegliere completamente da solo!
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- Tuttavia, anche se sembra contradditorio, le scelte definitive riguardano solo sé stessi e nessuno può prendere decisioni importanti per altri. Certamente non deve mancare il supporto di insegnanti, genitori, amici, orientatori e altri soggetti che con il loro contributo aiuteranno gli studenti a scegliere e a superare eventuali difficoltà.
Detto questo si possono indicare agli studenti alcuni elementi/consigli utili ad effettuare scelte responsabili:
- Scegliere da soli ma condividere la scelta con le persone significative. E’ importante parlare dei propri dubbi e perplessità con compagni, amici, genitori, adulti significativi, comunicando con loro e tenendo conto della loro esperienza.
- Non sottovalutare le proprie esperienze di vita. Ripensando ad esempio ai criteri seguiti per  prendere  decisioni importanti (avviare o interrompere amicizie, come utilizzare il tempo
libero, intraprendere una nuova attività sportiva o culturale) ciascuno può aver già strutturato uno proprio modo di decidere e di effettuare delle scelte.
- Riflettere su sé stessi e sulle proprie caratteristiche. Un esercizio che può essere fatto anche ponendosi delle semplici domande: quali sono i miei interessi prevalenti a livello scolastico ed extrascolastico? In quali materie ottengo i migliori risultati? E quali invece mi pesano di più? Come mi relaziono con i compagni e le altre persone? Riesco a comunicare con facilità e proprietà di linguaggio? Come utilizzo il mio tempo libero?
- Considerare le scelte scolastiche come importanti ma non irreversibili. E’ necessario giungere ad una scelta meditata e responsabile ma, se si dovesse rivelare inadeguata o sbagliata, la scuola dispone di elementi di autonomia e flessibilità che consentono di cambiare scuola o indirizzo.
- Informarsi nel miglior modo possibile. Aspetto questo fondamentale per poter scegliere senza stereotipi e pregiudizi rispetto ad alcune tipologie di scuole. E’ importante, in questa fase, fare lo sforzo di analizzare le caratteristiche di tutti i percorsi della scuola superiore, anche per non precludersi alcuna possibilità di scelta e individuare così il percorso più
adatto a sé stessi e alle proprie caratteristiche, interessi e bisogni.
La scelta della scuola superiore è sicuramente un momento importante nella vita di uno studente.
Trovarsi a 13 anni di fronte ad una scelta impegnativa come quella della scuola superiore può spaventare.

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