So, per esperienza, che è il terrore di ogni giovane che affronta la prima media, capace di suscitare incontrollabili farfalle allo stomaco: è la prova Invalsi.
Per un anno hai il timore di come andrà, ti prepari e studi per giorni prima dell’esame ed alla fine non sai che risultati potrai ottenere.
L’anno scorso ci hanno fatto “allenare” come se dovessimo andare alle Olimpiadi. I giorni prima del test erano un susseguirsi di simulazioni di matematica e di italiano.
Tutti avevamo una certezza: che ci attendeva una durissima prova piena zeppa di domande abbastanza difficili.
Poi è arrivato il tanto atteso giorno, i controlli sono stati strettissimi. Le professoresse di matematica assistevano durante il test di italiano, mentre quelle di italiano erano presenti durante i test di matematica.
Abbiamo passato due ore a segnare crocette e a pensare, pensare… sperando di aver fatto il compito tutto giusto; ma anche temendo di aver sbagliato tutte le domanda, e così ci sentivamo afflitti da continui dubbi.
Ricordo di aver tirato, alla fine della prova, un sospiro di sollievo. Ce l’avevo fatta, bene o male non mi importava più, mi ero tolto un pesantissimo macigno dalle spalle.
Un’ improvvisa sensazione di leggerezza mi ha assalito, ero contento, ma lo sono stato di più quando ho saputo che i risultati della mia scuola sono stati tra i migliori d’Italia.
Quindi mi appello a voi ragazzi di prima media, non abbiate paura e ricordate, l’unico modo per farcela è studiare.
Per un anno hai il timore di come andrà, ti prepari e studi per giorni prima dell’esame ed alla fine non sai che risultati potrai ottenere.
L’anno scorso ci hanno fatto “allenare” come se dovessimo andare alle Olimpiadi. I giorni prima del test erano un susseguirsi di simulazioni di matematica e di italiano.
Tutti avevamo una certezza: che ci attendeva una durissima prova piena zeppa di domande abbastanza difficili.
Poi è arrivato il tanto atteso giorno, i controlli sono stati strettissimi. Le professoresse di matematica assistevano durante il test di italiano, mentre quelle di italiano erano presenti durante i test di matematica.
Abbiamo passato due ore a segnare crocette e a pensare, pensare… sperando di aver fatto il compito tutto giusto; ma anche temendo di aver sbagliato tutte le domanda, e così ci sentivamo afflitti da continui dubbi.
Ricordo di aver tirato, alla fine della prova, un sospiro di sollievo. Ce l’avevo fatta, bene o male non mi importava più, mi ero tolto un pesantissimo macigno dalle spalle.
Un’ improvvisa sensazione di leggerezza mi ha assalito, ero contento, ma lo sono stato di più quando ho saputo che i risultati della mia scuola sono stati tra i migliori d’Italia.
Quindi mi appello a voi ragazzi di prima media, non abbiate paura e ricordate, l’unico modo per farcela è studiare.
Francesco Miccichè
Scuola Media Pirandello Agrigento
2 E
Scuola Media Pirandello Agrigento
2 E
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