Mi chiamo Barbara classe 1972, se
fossi nata nel 2000 probabilmente sarei stata etichettata come
discalculica, iperattiva, affetta da deficit di attenzione... Ho sempre
fatto una gran fatica a stare seduta nel mio banco e da sempre mi annoio
facilmente e mi piace tanto chiacchierare, fino all'anno integrativo
dell'Istituto magistrale non ho mai capito la matematica, poi la
svolta...mentre di giorno lavoravo come operaia per pagarmi la futura
università la sera frequentavo i corsi dell'anno integrativo, stanca
dopo una giornata di lavoro pensavo di trovare un enorme ostacolo nella
matematica, ma alla prima lezione si è presentata una giovanissima
insegnante neo laureata in materie matematiche che sprizzava passione da
tutti i pori...parlava di formule ed equazioni mostrandole in tutta la
loro semplicità...nella mia testa è scattato un interruttore e ho
capito, non sono sicuramente diventata più intelligente in un istante,
ma quell'insegnante ha trovato “la chiave”, l'unico modo a me
accessibile per comprendere la materia...ho frequentato la facoltà di
Architettura e tutte le volte che non capivo qualcosa di matematica
andavo a ripescare i vecchi appunti dell'anno integrativo ed era come
accendere la luce in una stanza buia, ho superato brillantemente gli
esami e mi sono laureata. Senza etichette, senza scorciatoie solo con
un'ottima insegnante e tanto allenamento.
Oggi sono una mamma, prima di ogni altra
cosa, ma sono anche un'insegnante e ho aiutato bambini in difficoltà ad
amare di nuovo la scuola , tra questi bambini c'è mia figlia... La
frase ...”qualche problemino ce l'ha”...mi è stata detta in prima
elementare, ho portato a scuola una bambina entusiasta, curiosa, vivace
che non sapeva né leggere né scrivere e mi sono ritrovata tra le braccia
un cucciolo spaventato convinto dalla sua insegnante che non ce
l'avrebbe mai fatta. In una scuola dove tutto va di corsa, dove si
chiede alla scuola materna collegata di insegnare a leggere e scrivere
ai bambini prima del tempo, dove chi non tiene il passo è marchiato,
mentre ti convincono di aiutarti ti sollevano da ogni difficoltà
rendendoti impossibile ogni progresso. E' proprio questo che non riesco
ad accettare, se il sistema non funziona il problema non possono e non
devono essere i bambini. Sono mille le giustificazioni che ho ascoltato
da insegnanti e genitori: le classi sono troppo piene, i programmi
troppo ampi, i tempi troppo brevi, il lavoro toglie il tempo ai figli,
le insegnanti danno troppi compiti, un certificato può fargli avere un
sostegno e un programma facilitato per superare l'anno.... ma la
soluzione in realtà è sempre la stessa...un'etichetta che dice che tuo
figlio è sbagliato e un programmino speciale alleggerito da tutto quello
che gli crea difficoltà...a che cosa porterà questo atteggiamento se
non a uomini e donne di domani assolutamente impreparati ad affrontare
la vita?
Ricordo che quando ero piccola si usava
affrontare le difficoltà, allenarsi fino a superarle...ora no...non c'è
tempo...Ricordo le ore di arte, di manualità a scuola, ore che sono
state completate cancellate, ricordo le recite scolastiche sostituite
oggi da semplicil ezioni aperte, ricordo i lavoretti a Natale e per ogni
festa comandata ora sostituiti da una fotocopia da colorare e una frase
dettata da scrivere all'interno... avevamo un'unica insegnante che si
occupava di tutte le materie dall'italiano all'educazione fisica ed
eravamo tanti in classe, si usciva all'una, l'attuale modulo e c'era
tempo per fare tutto...riguardo i miei vecchi quaderni e c'è un abisso
con quelli di mia figlia...scrivevamo in corsivo, scrivevamo tantissimo,
ora si completano fotocopie in stampatello, abbiamo disabituato i
nostri figli alla fatica, all'esercizio, li abbiamo esonerati dalla
manualità e dalla creatività e i risultati sono devastanti...allora
perché non tornare a un metodo che funzionava? Un percorso di
apprendimento deve essere fatto di esercizio e di divertimento, ma anche
di fatica, nel rispetto dei tempi e dell'individualità di ogni bambino,
individualità che deve essere ricchezza e non ostacolo.
Oggi mia figlia è una bambina serena
priva di etichette, lavoriamo molto cercando la chiave per la
comprensione di ogni materia, abbiamo cambiato scuola e insegnanti...ci
rimangono dei brutti ricordi che cerchiamo di sostituire con nuove
esperienze piacevoli e la volontà di impegnarsi a fondo in un progetto
che può aiutare altri bambini!
Barbara
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