A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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mercoledì 12 ottobre 2011

Stipendi, merito, bocciati le nuove favole di Gelmini

IMG tratto da l'Unità
Devo esprimere, nonostante tutto, gratitudine al giovane Ministro. E’ vero, ha eliminato lo studio del Diritto e dell’Economia nelle scuole superiori e l’ha fatto proprio nel momento in cui risulta più evidente quanto improvvida sia stata la scelta . E’ vero, non ha attivato l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione nel momento in cui la Carta è la più citata da tutti, destra, sinistra e centro, come la fonte da stravolgere o da avere come riferimento, a seconda degli orientamenti, per il progresso del Paese reale.

Però la giovane scrittrice di favole ha un cuore e, nel mio caso, mi ha salvato. O per lo meno ha salvato la mia seconda passione dopo il Diritto e la Costituzione. Il venerdì è il giorno in cui comincio a pensare al contenuto degli Spicchi e questa settimana ero già rassegnato a saltare un giro. Non riuscivo a “chiudere” il pezzo. Anche perché nei giorni precedenti si era fatto il pieno. Di fanta-tunnel, di dimissioni e di statistiche sui bocciati un po’ farlocche. Ma chi ha a cuore le sorti dei giovani e del Paese come il giovane Ministro poteva saltare un giro? Mai sia detto. Ed allora dagli sotto, sabato scorso, con una intervista a, il giovane Ministro si è veramente superato. E gli Spicchi sono salvi ancora per questa settimana. Anche perché c’hanno pensato gli studenti, con le loro manifestazioni di venerdì, a dare la sveglia alla giovane scrittrice di favole. “Erano 50.000, l’ha detto il Ministero dell’Interno, ma il fatto merita rispetto”. Il fatto merita rispetto, ha detto il giovane Ministro. Sono saltato sulla sedia, se questo è l’incipit, mi sono detto, alla fine della lettura dell’intervista magari arriva l’annuncio delle dimissioni. Di Gelmini, non di Zennaro (v. Spicchi precedenti). “Facciano loro i valori del merito, coltivino l’eccellenza, altrimenti sono condannati all’impoverimento”. Ahi, tre frasi dopo ci siamo ricascati.

E’ la Gelmini di sempre, quella che conosciamo, quella che parla di merito agli studenti e nomina il suo portavoce Zennaro, che ha un curriculum cortino, cortino, cortino, chi vuole se lo legga sul sito del Ministero, addirittura Direttore generale del MIUR e dice nell’intervista “Non c’è motivo di allontanarlo anche da lì….”. Per lei è come nelle favole dove, absit iniuria verbis, un brutto anatroccolo può pure diventare cigno. Solo che lì, nelle favole, non evocano il merito. Sono favole e basta. “No, basta i tagli sono finiti….” Come tagli? Ma finora la giovane scrittrice di favole non c’aveva raccontato che i tagli era il termine dei “comunisti”, che non erano tagli ma scelte inevitabili per una scuola di qualità? Non c’aveva raccontato che gli insegnanti erano troppi e che per pagarli come in Europa bisognava farne fuori un bel po’? “Non riusciremo ad aumentare gli stipendi, ma vareremo un sistema di incentivi basato sui test Invalsi”. Ahi , ahi, ahi niente stipendi europei, ecchècavolo c’è la crisi, ma in compenso ci vuole dare la paghetta.

Solo che a leggere la frase viene un dubbio atroce. Perché il giovane Ministro dice “un sistema di incentivi basato sui test Invalsi” e vuoi vedere che ci incentiva regalandoci i volumi dei test Invalsi? Certo sono sempre meglio dei volumi col quizzone del concorso a Preside, ma Ministro, l’ha detto il suo collega “tagliatore”, con la “cultura” non si mangia. E poi i test ed il quizzone sono pure un po’ indigesti. Come il cavolo e i peperoni fritti. L’intervista sta per finire e comincia l’apoteosi. Come Napoleone insomma. L’intervistatore dice al giovane Ministro: “da quattro anni non rendete pubblici i dati dei bocciati”. “Li ho visti ieri, tra una settimana saprete tutto” risponde la giovane scrittrice di favole. E’ Waterloo. Ma non quella dei libri di storia chè lì finisce male. No, è l’altra Waterloo. Quella che secondo un manager, selezionato per merito evidentemente, come hanno riportato qualche mese fa giornali e Web, si era conclusa con la sconfitta delle Potenze europee e la vittoria di Napoleone e l’aveva detto ‘sta perla in una riunione per motivare i suoi collaboratori.

Insomma Zennaro s’è dimesso ma il giovane Ministro si prepara alla riscossa. Con i dati dei bocciati di quattro anni fa…. Che sono un po’ ostici e richiedono una settimana per poterli propinare facendo almeno le somme e le percentuali giuste. Ma servono per la riscossa. Come il Napoleone del manager alla battaglia di Waterloo. In fondo, nel mondo delle favole, qualche licenza e perfino qualche bugia ci può stare. Buon risveglio Ministro. Il vento sta cambiando ed i libri di storia non sono come i libri di favole. Nei libri di storia, Waterloo è proprio quella della sconfitta di Napoleone. Solo il manager selezionato per merito era convinto del contrario. Ma il giovane Ministro è per il “merito”….. A proposito signor Ministro, quant’è lungo il suo curriculum?

GLI SPICCHI PRECEDENTI
Il meritoIo e Massimo Zennaro abbiamo tre cose in comune: la laurea in Scienze Politiche, l’essere dipendenti del MIUR ed il fatto di scrivere comunicati-stampa. I miei di comunicati stampa, però, non si occupano di tunnel e neutrini (v. Spicchi precedenti). Al massimo di diritto, educazione alla legalità e Costituzione. Roba che non conta molto in questo ultimo periodo. Mi ha incuriosito molto scoprire che Massimo Zennaro è uno dei Direttori generali del MIUR. L’ho invidiato per questo. Avessi seguito la razionalità, invece di diventare prof. di Diritto e Economia (non ope legis ma dopo aver superato un regolare concorso a cattedra) avrei fatto pure io il Direttore Generale del MIUR. Uno dirà: e mica è tanto facile diventarlo. In effetti ho ripensato ai tanti concorsi che ho sostenuto e alle idoneità che ho conseguito e che non si sono tradotte nell’assunzione in posti anche di prestigio. Poi , però, mi sono rasserenato. Perché ho letto sul sito del MIUR il “lungo” curriculum vitae di Zennaro (ben due pagine con ben una esperienza significativa di lavoro) e, soprattutto, perché ho scoperto che è diventato Direttore Generale in quanto portavoce del giovane Ministro. E qualche giorno fa si è dimesso. Zennaro, non Gelmini. Ma si è dimesso da portavoce, non da Direttore generale. E non si sarà dimesso da Direttore generale perché, ecchècavolo, è il merito quello che conta. Parola della giovane scrittrice di favole. E poi di che mi lamento: in fondo Zennaro si è dimesso da portavoce, pure a me, probabilmente, capiterà in sorte di lasciare l’insegnamento perché il Diritto e l’Economia non servono agli studenti italiani, servono piuttosto tunnel e neutrini. Io sono obsoleto, Zennaro è il futuro. E’ il merito che conta. Se ne ricordi giovane Ministro. In fondo scrivo comunicati-stampa pure io e m’accontenterei di molto meno che del posto di Direttore generale.
Pensi un po’, m’accontenterei di continuare ad insegnare la Costituzione. Roba vecchia, obsoleta…. Ps: a richiesta dei lettori posso inviare il curriculum. Il mio, non quello di Massimo Zennaro. E pure il cedolino dello stipendio….in fondo pare che, confrontando il mio ed il suo stipendio, ci separino solo 110.000 € lordi all’anno. Per il merito questo ed altro. E poi che saranno mai 110.000 € di differenza? Quisquilie avrebbe detto Totò.


Annozero
No, non si parlerà della trasmissione di Santoro ormai sparita dai palinsesti della tv pubblica. Se mai dei timori della Dirigente scolastica di Rovigo che, preoccupata che si potessero celebrare i “nefasti” della trasmissione, ha vietato un incontro degli studenti proprio con questa motivazione: “Un dibattito con gli studenti non è Annozero”. Cosa avevano in mente gli studenti o meglio la Provincia e i Lions organizzatori del dibattito? Un incontro con una giornalista autrice di un libro ma che ha un insuperabile difetto: essersi occupata di Noemi Letizia e Berlusconi. Non sia mai che gli studenti, come quelli di Pontedera di cui si è riportata la lettera qualche giorno fa qui nella sezione “Scuola”, mettano in discussione il “modello culturale” ben espresso da Noemi o da Terry De’ Nicolo’, altra conoscente di B., con il suo terrificante intervento di qualche giorno fa. Sopire, troncare, troncare, sopire….. avrà pensato la Preside. Vi ricorda qualcosa? Meglio Manzoni che Santoro…. O no?

Se Scilipoti ci mette la coda
La giovane scrittrice di favole ha un “merito” indiscusso: aver deciso di eliminare, dopo decenni di presenza, lo studio del Diritto e dell’Economia nelle scuole superiori italiane proprio nel momento in cui una crisi economica, grave come non mai, si accompagna ad una intensa discussione pubblica su come risolvere anche i seri problemi politico-istituzionali italiani. Legge elettorale, riforma della giustizia, modifiche profonde al sistema parlamentare, federalismo, riscrittura degli equilibri e del sistema dei checks and balances, riforma tributaria, crisi finanziaria: sono alcuni dei temi sui quali i cittadini sono quotidianamente bombardati da interventi, proposte ed articoli di giornale. Per decidere e giudicare consapevolmente bisognerebbe sapere, avere le conoscenze di base. E’un principio elementare che vale anche per i cittadini elettori. Ma il giovane Ministro ha deciso che il Diritto e l’Economia non servono alle giovani generazioni. Il consigliere politico della Gelmini, Marco Bruschi detto Max, ha sintetizzato con un fulminante paradosso, “l’educazione alla legalità senza le leggi”, la furia ideologica di chi ha fatto la “tempestiva” scelta. Il relatore di maggioranza della Commissione Cultura del Senato sen. Asciutti (Pdl), nella stesura del parere favorevole alla eliminazione delle discipline giuridico-economiche, è andato pure oltre. Si scrive nel parere: “Pur nella consapevolezza che si tratta di materie di grande importanza, soprattutto per l'educazione alla legalità e per il contrasto di fenomeni di devianza, “ Ed uno s’aspetta allora ce le teniamo… Errore, il parere concorda con la necessità di eliminarle le discipline importanti per l’educazione alla legalità ed alla cittadinanza tanto ci penseranno i percorsi universitari a colmare le lacune giuridico-economiche perché si “ritiene infatti che l'istruzione liceale debba tendere all'acquisizione di una formazione critica i cui contenuti saranno approfonditi nel successivo percorso universitario ….”. La storia potrebbe finire qua. Solo che , a volte, come si dice, il diavolo ci mette la coda. Ed il diavolo, stavolta, ha le fattezze rassicuranti dell’on. Scilipoti. Intervistato qualche giorno fa da un giornalista del TG3 che gli chiedeva del downgrading di Standard & Poor’s, il nostro responsabile, stimato medico e frequentatore, perciò, dell’Università che gli avrebbe dovuto garantire una infarinatura di cultura giuridico-economica, ha confessato bellamente davanti alle telecamere di ignorare cosa fosse. Perciò cari studenti italiani che non studiate più Diritto ed Economia non vi preoccupate. Al vostro futuro ci pensano il giovane Ministro e, soprattutto, Scilipoti.

Pecore e lupi
Avvertenza per i lettori: anche se siamo abituati, perfino in momenti così difficili come quelli che stiamo vivendo, a sentircele raccontare da Berlusconi come da Sacconi questa che segue non è una barzelletta. Ahimè . Tutto vero e verificabile anche solo sul Web. Nel mondo reale e perfino in quello delle favole a nessuno verrebbe in mente di affidare la custodia delle pecore a dei lupi. A nessuno? Quasi a nessuno… La giovane scrittrice di favole ha eliminato lo studio dell’Economia nei nuovi Licei, Tecnici e Professionali. Ha deciso poi di avviare nelle scuole delle sperimentazioni di Educazione finanziaria. Uno pensa: avrà immaginato che i docenti di Economia, privati del loro vecchio insegnamento, saranno utilizzati, ai tempi di Lehman Brothers, almeno per aiutare gli studenti a comprendere, in maniera elementare, i meccanismi del risparmio e della sua gestione ed anche a valutare i rischi connessi. Ebbene no. Perché l’Educazione finanziaria si sperimenta nelle scuole ma con l’apporto determinante indovinate di chi? Di un consorzio di Banche.

Il tunnel e Maramaldo
Lo confesso: ognuno ha qualche debolezza e la mia è quella di pensare troppo e farmi venire gli scrupoli. Avevo scritto uno Spicchio, bellissimo e lo dico senza falsa modestia, sul famoso tunnel che dal Cern di Ginevra finirebbe sotto il Gran Sasso e che sarebbe stato costruito, secondo la giovane scrittrice di favole, con i finanziamenti del MIUR. Alla fine, però, m’è venuto in mente Maramaldo. Ed allora, cari lettori, l’ho cancellato. Ma potete sempre consolarvi con Caparezza. Oppure cercando in Internet, su Twitter e Facebook ma anche in tanti blog, le centinaia di commenti,certamente più ironici del mio, all’ultima impresa “edile” del giovane Ministro. Parole chiave: Gelmini + tunnel . Potete cominciare da noi, sull’Unità, sezione Scienze. Non ridete troppo, però, chè la situazione è tragica. Da parecchi punti di vista.

Il pollo di Trilussa e le classi-pollaio.

La statistica, si sa, non dà un’immagine precisa della realtà. E’ la storia del famoso pollo di Trilussa. Certo che poi, quando si sente la giovane scrittrice di favole dire che il numero delle classi-pollaio (quelle con un numero di alunni superiori a quello consentito dalle norme sulla sicurezza e dal buonsenso pedagogico) è statisticamente inferiore all’1% del totale delle classi in tutta Italia, qualche ulteriore dubbio viene. “Non si può dare la rappresentazione di una scuola nella quale la norma sia costituita da classi con oltre 30 alunni” è la dichiarazione ANSA del giovane Ministro. L’anno scorso avevo due prime di 32 alunni con un portatore di handicap. Quest’anno ho una prima di 26 con un portatore di handicap ed anche una seconda con 32 studenti frutto della fusione di due prime. Ho fatto poi una piccola indagine, limitata a dove vivo, solo tra colleghi, parenti e conoscenti e il numero delle classi che superano il limite consentito è decisamente superiore a questo famoso 1%. Vuoi vedere che il pollo si mangia solo a Napoli?

Mele e pere.
Con le statistiche ed i confronti numerici la giovane scrittrice di favole ed il MIUR non hanno vita facile. I colleghi di Storia dell’Arte segnalano all’opinione pubblica la riduzione delle ore di lezione in seguito al riordino gelminiano delle scuole superiori. Qualche mese fa una interrogazione di deputati del PD aveva segnalato la stessa questione a proposito delle ore di Diritto ed Economia . In entrambi i casi le risposte del Ministero sono state che non c’era alcuna riduzione. Perché, secondo il loro metro, bisognava confrontare i tagli attuali solo con le “mele” (gli indirizzi di ordinamento) e non anche con le “pere” (le numerose sperimentazioni come le Brocca tutte eliminate dal riordino). Finisce che la scuola deve restare alla frutta….

Educarli da piccirilli.
La giovane scrittrice di favole non ritiene necessario che la Costituzione venga studiata a scuola. E’ per questo che non attiva l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” anche se ad ogni intervista o quando va al Quirinale continua a parlare della “disciplina che non c’è” nelle pagelle degli studenti italiani. Come non segnalare allora che, grazie ai loro insegnanti ed a chi ha finanziato il dono, ad ognuno dei 720 alunni di un circolo didattico di Ponticelli, periferia difficile napoletana, nei giorni scorsi è stata donata una copia della Costituzione? Poche favole e tanta Costituzione. I piccirilli ringraziano.

Il cronometro.
Aprono le scuole e continuano i tagli. Come si reagisce? Uno pensa con l’informazione alle famiglie, coinvolgendo l’opinione pubblica, facendo intervenire il noto intellettuale o prof. universitario a sostegno della causa ma anche con gli scioperi, le azioni di protesta, i flash mob e i gazebo davanti alle scuole. Roba “comunista” insomma. Nel Belpaese qualcuno, però, non rinuncia all’inventiva e alla creatività ma, soprattutto, evita la roba “comunista”. Ci sono Dirigenti scolastici di scuole che, in presenza dei tagli alle risorse, invece di premere per avere quello che serve per le supplenze, si inventano l’ora di lezione di 59 minuti. A che servirà mai questa trovata? Serve a far accumulare ai docenti riottosi preziosi minuti da recuperare nelle supplenze. Così si trova il modo di far fare gratis quello che dovrebbe essere pagato. Certo l’ora di 59 minuti richiede alte professionalità. Mica puoi sbagliare e farla di 58 o 57. Per cui al prossimo concorso per Dirigenti scolastici invece del quizzone, pure infarcito di errori, magari sarà il caso di farci venire la FIN o la FIDAL. Nel nuoto e nell’atletica i cronometri li sanno far funzionare. Abituiamo a questo pure le scuole. In fondo, come si dice, l’importante non è vincere la sfida educativa. Basta partecipare. E se lo diceva De Coubertin avrà avuto ragione pure lui.

La settimana corta.
Troppa scuola fa male.

Parola della giovane scrittrice di favole che, su questo assunto, ha costruito il riordino delle superiori. Ventisette ore per i bienni sono più che sufficienti a fronte delle trenta ore della media inferiore e alle precedenti trentatré delle sperimentazioni bocciate in blocco. Se il messaggio è questo come si fa ad impedire la moda della settimana corta? Ormai le scuole fanno a gara. Vuoi mettere la famiglia che si riunisce di sabato e sopperisce alle mancanze delle scuole con una bella visita ai musei o con la gita nelle città d’arte. Ma veramente la nostra platea non è fatta di liberi professionisti che non lavorano di sabato. Ma veramente la scuola dovrebbe essere un presidio in quella realtà difficile di Palermo, Napoli e perfino Milano. Ma veramente con la settimana corta il problema alle famiglie glielo creiamo. Troppa scuola fa male. Ce lo chiede l’Europa. E poi risparmiamo anche sulla carta igienica……

Zeitgeist.
Lo spirito del tempo pervade, ahimè, anche le scuole. Autonome fino al punto da non riuscire a impedire che le poche risorse vengano pure impiegate per qualche stranezza, diciamo così. Nei giorni scorsi abbiamo appreso dai giornali di una piacevole alleanza tra un Dirigente scolastico ed il suo DSGA di Piazza Armerina. Virtuosi nell’amministrare i fondi? Alleati nel far quadrare i conti nonostante i tagli? Pronti a far pagare alle famiglie i contributi “volontari” senza i quali le scuole ormai non vanno avanti? Insomma, non esageriamo. Pronti a servire lo Stato o meglio a servirsi dello Stato con qualche piccola distrazione di fondi. Ma per una buona causa. La loro. E se una volta con le malversazioni ci si pagava, magari, le rate del mutuo o l’auto di lusso, oggi bisogna essere “moderni” e seguire modelli illustri. Con i soldi i due si pagavano i viaggi. Dal Belpaese del bunga bunga fino alla lontana Romania. Alla riscoperta della Dacia romana? Per testare le mete dei viaggi delle scolaresche? No alla scoperta delle escort. Rumene. Ma per via dell’Impero, non per altro.

Moderatamente critico
E’stata un’estate terribile. La crisi economica. I dittatori in fuga. Terremoti e uragani. E l’Italia alle prese con la speculazione finanziaria, la manovra ed i grandi evasori. Ma siamo sempre il Belpaese. Dove rassicuranti certezze ci tranquillizzano. Come quella della Costituzione ignorata da molti rappresentanti del popolo. Un filmato delle Iene di qualche mese fa e disponibile sulla Rete, ha mostrato, purtroppo, lo “spettacolo” di deputati che ignorano il testo fondamentale. Si discute della casta, di ridurre il numero di deputati e senatori, di eliminare gli sprechi. Mai che si discutesse anche della cultura costituzionale che a volte manca proprio a loro, a più di qualche rappresentante eletto. Dopo l’on. Fabio Garagnani (Pdl) (v. Spicchi precedenti) ora tocca all’on. Manlio Contento (sempre Pdl e questa è la seconda rassicurante certezza). L’onorevole ha presentato una interrogazione all’on. Ministro Gelmini per chiedere quali iniziative intende adottare a livello disciplinare nei confronti di un docente, Michele Trotta, che ha commesso una colpa terribile. Si è fatto corrompere per promuovere qualche studente? Ha costretto studentesse a rapporti per favorirne la carriera scolastica? Si è appropriato della carta a scuola per fotocopiare un romanzo scritto da lui medesimo? S’è portato a casa i panini della mensa scolastica? Niente di tutto questo. Ha una responsabilità ben peggiore. Ha mostrato il dito medio o fatto pernacchie al suo Dirigente scolastico? Ha definito “nano” il suo DSGA che non lo retribuiva, per il mancato arrivo dei fondi ministeriali, per il suo ruolo di vicario? Acquerella, acquerella. La colpa è di essere stato moderatamente critico. “Riformare l’esame di Stato? Prima vanno riformati i ministri Gelmini e Brunetta”. Questa è la frase terribile pronunciata dal docente del Belpaese. In cui vige ancora l’art. 21 della Costituzione. Che l’on. Contento, evidentemente, non ha ben presente. Come l’on. Garagnani del resto. E , per inciso, a Costituzione vigente, i Ministri , anche gli on. Gelmini e Brunetta, sono Ministri pro-tempore. Non a vita. Per fortuna. Se si può scrivere. Ma devo chiedere all’on. Contento. Non ho, come lui, l’insindacabilità dei giudizi e dei voti espressi. E non sono moderatamente critico.

La convenzione

Visto che Garagnani e Contento sono entrambi deputati, lo chiedo pubblicamente all’on. Gianfranco Fini, Presidente della Camera. Nell’ambito delle risorse legate al funzionamento dell’organo da lui presieduto, può provare a destinarne alcune alla valorizzazione e allo studio critico della Costituzione? Nelle scuole ed anche nella Camera dei deputati. Il sito della Camera ha un’interessante percorso didattico legato proprio alla Carta. Sono state presentate interrogazioni ed anche proposte di legge nel senso auspicato. Ma nelle scuole la Costituzione non è oggetto di studio specifico. “Cittadinanza e Costituzione” , nonostante quanto racconta la giovane scrittrice di favole, non esiste nemmeno sulle pagelle degli studenti italiani. A luglio il Consiglio dei Ministri, però, ha approvato l"Accordo di integrazione fra lo straniero e lo Stato", che prevede, per i cittadini stranieri che chiedono di soggiornare in Italia per più di un anno, lo studio (con verifiche finali) della Costituzione e l'acquisizione di conoscenze di base relative al lavoro e agli obblighi fiscali. Agli stranieri sì e ai cittadini italiani no ? Se servono docenti in grado di collaborare alla crescita della cultura costituzionale nelle scuole ma anche nelle istituzioni, noi del Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia siamo a disposizione. Pronti a firmare anche una convenzione con la Camera dei Deputati. E a lavorare, ovviamente, senza alcuna retribuzione o compenso anche perché siamo in tempo di crisi. Ma non ci piace che anche la Costituzione entri in crisi.

Giù le mani dalla Gelmini.
Chi l’avrebbe mai detto.
L’autore degli Spicchi deve essere impazzito.
O forse è il caldo torrido di luglio.
Ma che gli toccasse difendere il giovane Ministro proprio non l’immaginava.
In questi giorni la giovane scrittrice di favole è sotto attacco. Le scrivono lettere, le dedicano articoli, le danno consigli perché dall’anno prossimo vengano attivati i corsi di abilitazione all’insegnamento (ora si chiamano TFA, Tirocinio formativo attivo, vuoi mettere) anche se non ci sono posti da coprire. In effetti, con i numeri comunicati, i corsi del TFA, in quasi tutta Italia, partono a zero posti. Cioè non partono proprio. Anche nelle classi di concorso meno sofferenti. Insomma l’ennesimo colpo di teatro. Annuncio una “interessante” novità (il TFA) e poi il TFA non c’è. Perché ci si lamenta ora? Perché si scrive a più non posso che i corsi TFA dovrebbero essere aperti a prescindere dalle opportunità future? E giù a scrivere di “giovani generazioni tagliate fuori dal mondo della scuola” , di “futuro negato” ecc. ecc. ecc. Ma vorrei dire a tutte le belle anime che ora scoprono le giovani generazioni e tutto il resto: ma dove eravate cinquanta Spicchi fa? Nihil sub sole novi (così magari mi fanno frequentare un TFA di latino buono per continuare a lavorare visto che come prof. di Diritto e Economia sono da rottamare). Insomma di che vi lamentate? Il giovane Ministro è assolutamente coerente. No posti di insegnante, no TFA. Siete voi che ignoravate il “nuovo”. Dai tagli (come dai diamanti) non nasce niente.

Lo stipendificio.
Il giovane Ministro non perde occasione per ribadirlo.La scuola non può essere uno stipendificio”. Assolutamente d’accordo. Ignoro quanto sia lo “stipendio” di un Ministro. Direi che potremmo cominciare da quello. Anche perché per gestire il nulla (di nuovo sotto il sole) uno stipendio non serve. Basta magari essere ripagati con la frequenza di un TFA. E perciò, gentile Ministro, li stia a sentire i critici di questi giorni, li attivi i corsi di TFA anche se non ci sono opportunità di lavoro. In fondo, con tutto quel che ha da fare, un TFA lo può ben frequentare. Senza stipendio, sia chiaro.

Spicchi per risotto.
Con questa numero gli Spicchi d’aglio vanno in vacanza. Serviranno per il risotto alla marinara. Quello dove, quando serve e se piace, ci si mette anche il peperoncino. Q.B. Come per i farmaci. Ci si rivede a settembre, con gli Spicchi ed anche col peperoncino.


Se lo spadone di Bossi finisce nel fantasy.
L’assessore leghista alle Politiche Educative del comune di Cremona sponsorizza, per il prossimo anno scolastico, un progetto destinato alle scuole medie e volto “ad approfondire la conoscenza del territorio e della mitologia celtica e germanica, alla base della letteratura fantasy”.
E’ un tema fondamentale per le giovani generazioni della transnazionale città lombarda.
Quelle che, magari, ignorano chi sia stato Farinacci ed il suo rapporto con la città che oggi propone la riscoperta delle sue “radici culturali” .
Dopo il successo cosmico del film su Barbarossa ( ci dicono candidato all’ Oscar,al Leone di Venezia ed allo Spadon d’oro della rassegna del film nuovo di Brisighella) il partito di Bossi contribuisce ad introdurre una ventata di novità nel panorama della scuola italiana riordinata dalla Gelmini.
Possiamo suggerire, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, all’assessore Alquati una inversione di rotta?
Lasci perdere i miti celtici e sponsorizzi magari progetti su “Cittadinanza e Costituzione” la disciplina che non c’è.
Glie ne saranno grate le giovani generazioni cremonesi ed anche il buon senso.
PS: chiedo venia, ancor prima della richiesta di rettifica, agli amministratori locali di Brisighella: meritano altro che l’invenzione dello Spadon d’oro, premio inesistente.
Se la “munnezza” di Napoli finisce a Genova.
Ignoriamo se Genova abbia progetti culturali simili a quelli di Cremona.
Anzi ne dubitiamo sicuramente visto che non ispira progetti culturali “nuovi” ma coltiva un sentimento ed un valore antichi che si chiamano solidarietà.
E’ quella che si trova in Costituzione, art. 2.
Lettura sicuramente pericolosa per le giovani generazioni italiane, penseranno il giovane Ministro (che non attiva Cittadinanza e Costituzione) e l’assessore leghista di Cremona.
Ma certamente il sindaco Vincenzi ha un’altra visione, rispetto all’assessore cremonese, dei valori da trasmettere agli studenti.
Le scuole a Napoli oggi sono chiuse.
Non le ha chiuse manco la “monnezza” (anzi l’immondizia per dirla in italico idioma) ma se mai il giovane Ministro con i tagli.
Le scuole che riaprono, a settembre, riaprono anche grazie alla solidarietà ligure.
E poi dicono che i genovesi sono tirchi.

Il valutatore.
Stavolta le eventuali critiche alla giovane scrittrice di favole non hanno ragion d’essere.
Le telefonate a Luigi Bisignani, di cui si è letto sui giornali, non solo sono legittime ma persino opportune.
Il giovane Ministro è favorevole alla valutazione ed ha fatto della meritocrazia il suo grido di battaglia.
Che problema c’è nel telefonare a Bisignani?
E’ uno che segnalava manager, valutava giornalisti come Santoro e faceva scrivere la lettera di licenziamento per il medesimo.
Ha anche dichiarato di essersi impegnato in favore di Ministri e Sottosegretari per i cui ruoli segnalava i migliori e le migliori.
Il problema non solo non c’è ma forse il giovane Ministro potrebbe persino nominare Bisignani a capo dell’organismo di valutazione.
A meno che nei prossimi mesi ed anni non abbiano entrambi altro da fare.

L’OFSTED de noantri ovvero se 2+2 fa 5.
In effetti forse c’è qualche necessità di cambiamento all’Invalsi dopo l’ottima prova data con gli errori nelle griglie di correzione della prova nazionale agli esami di terza media.
Ne ha scritto già Mila Spicola ma è necessario commentare la risposta del giovane Ministro che ha reagito da par suo alle speculazioni dei soliti “comunisti”.
“”E’ una polemica ridicola su un fatto del tutto marginale “.
Il fatto marginale è che le griglie sbagliate determinavano un punteggio e quindi un voto non corretto.
E si badi che le segnalazione sul possibile errore sono partite dalle scuole.
Insomma prove oggettive con risultati non oggettivi ma soggetti alla determinazione di chi poteva decidere che 2+2 fa 5.
Cosa c’è di peggio della sciatteria?
Dopo il cambio di sesso dell’analisi del testo degli scorsi esami di Stato, il”calcolo non del tutto corretto” come lo ha definito il giovane Ministro.
E se il “calcolo non (è) del tutto corretto” il voto finale sarebbe stato anch’esso “non del tutto corretto?”. O no?
Magari , però, l’avrebbero aggiustato con una leggina.
Ma se ne sono accorti prima i docenti, quelli costretti a fare, in qualche caso, la nottata per le verifiche successive.
I “fannulloni” insomma e magari anche qualcuno dell”Italia peggiore” per dirla con Brunetta.

Il calendario gelminiano dopo quello gregoriano.
La giovane scrittrice di favole deve essere convinta di essere Ministro dell’Istruzione in un paese diverso dall’Italia.
In Italia l’anno scolastico inizia a settembre e finisce a giugno.
E’ ancora una delle poche certezze….
Ma la giovane scrittrice di favole fa emanare una circolare (la n.20) a marzo del 2011 (cioè a due mesi dalla fine dell’anno scolastico) in cui si prevede che le scuole debbano comunicare“….all’inizio dell’anno scolastico ad ogni studente e alla sua famiglia il relativo orario annuale personalizzato e il limite minimo delle ore di presenza complessive da assicurare per la validità dell’anno;(la istituzione scolastica) pubblica altresì all’albo della scuola le deroghe a tale limite previste dal collegio dei docenti”.
Insomma, nel primo anno di applicazione delle nuove norme sulle assenze alle superiori, il Ministro fa sapere a marzo 2011 che il settembre precedente le scuole dovevano informare le famiglie.

Ma non è finita qui.

Il 26 maggio , a due settimane dagli esami di terza media, la giovane scrittrice di favole fa la recidiva.
Fa sapere a fine anno, con l’ennesima circolare alle scuole medie che è obbligatoria, da quest’anno, la prova scritta per la seconda lingua straniera.
Sollevazione popolare delle scuole e persino della tranquilla ANP, l’associazione dei presidi.
Insomma vuoi vedere che dopo quello gregoriano ci sarà il calendario gelminiano, quello che prevede il futuro al passato?

Coerenza.

Il Ministro dell’Istruzione deve occuparsi istituzionalmente di educare le giovani generazioni alla partecipazione e al senso civico.
La storia della materia che non c‘è, Cittadinanza e Costituzione, è ormai nota da tempo.
Ora, però, c’è da registrare una interessante dichiarazione del Ministro Gelmini che ha tenuto a far sapere, con una presa di posizione pubblica, che non sarebbe andata a votare per i referendum.
E’ una possibilità, quella di non recarsi alle urne.
Che lo dichiari un “quisque de populo” ci può anche stare.
Che lo sbandieri chi ha la responsabilità delle scelte relative alla educazione delle giovani generazioni fa una po’ specie.
Insomma va bene eliminare lo studio del Diritto, come ha fatto la giovane scrittrice di favole, va pure bene non introdurre lo studio della Costituzione ma non va bene teorizzare la non partecipazione democratica e farlo da Ministro dell’Istruzione.
Almeno fino a quando si giurerà, come fanno i Ministri, sulla Costituzione.
Per fortuna, però, ci hanno pensato valanghe di studenti maggiorenni a farle una lezione di senso civico.
Sono andati a votare, hanno dato senso alla partecipazione democratica ed hanno pure espresso quattro “SI”.
Il “SI” seppellisce i “No” della giovane scrittrice di favole.
Il vento sta cambiando .
Speriamo che arrivi presto anche a Viale Trastevere.

La felicità della democrazia e l’ignorantia legis.
L’autore degli Spicchi stava felicemente incollando parati a casa sua (e sì, perché i prof. “comunisti”, in tempi di blocco degli scatti e degli stipendi fanno pure questo per far quadrare il bilancio) quando l’occhio si è posato sulla notizia.
L’on. Fabio Garagnani, deputato del PDL (che, evidentemente, deve significare P(roponiamo) D(elle) L(eggi illiberali), ma soprattutto membro della VII Commissione Istruzione e Cultura della Camera, ha presentato un emendamento al Testo Unico sulla scuola.
In esso si prevede la sospensione dall’insegnamento per almeno tre mesi di quei docenti che facciano “propaganda politica ed ideologica” nelle scuole.
Informiamo l’on.Garagnani che è tuttora vigente l’art. 33 della Costituzione.
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.
Ci sarebbe pure l’art. 21 e la gerarchia delle fonti ma visti gli impegni onerosi di Garagnani glie ne risparmiamo la lettura.
Bisogna fare,in ogni caso, all’on. Garagnani un regalo, anzi due.
Una copia della Costituzione, che serve per i fondamentali della democrazia (l’ha detto pure la collega di Garagnani, l’on Mariastella Gelmini, quindi sono innocente e non passibile della sospensione per tre mesi ), ma pure un libro di storia possibilmente di quelli “comunisti”.
Di quelli che raccontano il maccartismo.
E a proposito: un anno fa siamo stati , come Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia (i prof. eliminati con i loro fastidiosi e “comunisti” insegnamenti nelle scuole superiori italiane riordinate dal giovane Ministro Gelmini) in audizione alla VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera, quella di cui fa parte l’on. Garagnani.
Era un’audizione affollata ed importante, con tempi di attesa di ore rispetto alla convocazione e relativa al riordino gelminiano delle superiori, con la presenza di numerosi gruppi ed associazioni di docenti di diverse discipline.
Deve essere stato per questo che, come la quasi totalità degli altri colleghi della attuale maggioranza, Garagnani non c’era.
Ma forse era impegnato.
A scrivere il suo emendamento “liberale”……

Il secondo libro di favole.
Visti i successi editoriali del primo, la giovane scrittrice di favole sta raccogliendo, evidentemente, materiale per il secondo.
Qualche giorno fa si è ripetuta e durante una iniziativa al Quirinale per i 150 dell’Unità , ha detto:” "Innanzitutto - ha risposto Mariastella Gelmini ad Alberto che le aveva chiesto quale fosse secondo lei il libro che più unisce tutti gli italiani - la Costituzione che è qualcosa di più di un libro, è la Carta dei nostri valori. E non è un caso - ha aggiunto - che abbiamo introdotto nelle scuole l'Educazione alla cittadinanza, cioè ore di lezione dedicate all'approfondimento dei principi fondamentali della Costituzione.
C’era una volta una disciplina chiamata “Cittadinanza e Costituzione”.
Solo che questa non è la realtà ma l’incipit delle favole.
Perché “Cittadinanza e costituzione” non esiste, basta controllare sulle pagelle degli studenti italiani e la giovane scrittrice lo sa.
Non sta bene, perciò, ingannare, oltre che gli italiani, anche Napolitano.
Ma chissà se questo posso scriverlo….
Devo chiamare l’on.Garagnani.
Perché se mi sospendono per tre mesi, i parati poi mi tocca incollarli anche fuori casa mia.
Sarebbe l’alternanza scuola-lavoro……. Quella introdotta dalla collega della Gelmini.
Si chiama Moratti ed è un’altra che racconta favole.
Come quella su Pisapia condannato o amnistiato.
Ps: mi avvertono che Pisapia , che è avvocato, pare abbia definito diversamente la favola. .
Ha usato un termine diverso, “calunnia”.
Boh, devo chiedere a Garagnani anche questo….. se posso spiegarlo ai miei studenti.
Tre mesi sono lunghi da passare, come cantava la Fratello anni fa, quando i Garagnani non s’occupavano di scuola.
Finisce che rimpiangeremo la Balena bianca e la Falcucci.

Bontà preelettorale.
Prima delle elezioni è come a Natale: siamo tutti piu’ buoni.
Ieri la giovane scrittrice di favole, presente all’incontro col direttore generale dell’OCSE per la presentazione del rapporto sull’Italia, ci ha sorpresi.
Crediamo non sia giusto un aumento delle tasse universitarie e in questo caso neanche necessario”, così ha replicato alla proposta fatta nel rapporto presentato da Angel Gurrìa.
Da non credersi…
Poi , dal sorriso del giovane Ministro, abbiamo capito.
La cosa è in sintonia con la barzelletta del cammello.
Prima votare poi aumentare.
Tanto con i tagli le alternative sono solo due: o si aumentano le tasse o si costringono gli studenti a non iscriversi.
Sulla seconda ipotesi, però, le bacchettate future dell’OCSE sono assicurate.
Ma , nel frattempo, le elezioni amministrative si saranno svolte.

Cheating?.
Cominciano oggi le prove INVALSI nelle scuole superiori.
Ci sono state sulle prove polemiche e prese di posizioni anche insospettate.
Una voce critica si è levata, con serie argomentazioni, anche da parte del prof. Giorgio Israel (v. Spicchi precedenti).
Israel non è “comunista” ed anzi ha cooperato con il giovane Ministro anche se in un ambito del tutto diverso.
E’ un docente universitario di Matematica e quindi è intervenuto su una delle due discipline (l’altra è l’italiano) oggetto delle prove.
Suggeriamo all’Invalsi e al giovane Ministro di allargare la sfera di analisi sulle conoscenze medie degli studenti italiani.
Potrebbe essere un’idea, ad esempio, sondare le conoscenze sulla Costituzione.
Lì il cheating non ha molto senso…..

Togliamole il portafoglio.
Mi sono convinto: il giovane Ministro ce l’ha con me.
Dopo aver rottamato le materie che insegno, Diritto ed Economia, tanto nel XXI secolo agli studenti italiani non servono, ora il Ministro Gelmini ha deciso pure di mettere in discussione la mia credibilità come docente.
Quando spiego ai miei studenti la differenza tra un Ministro con portafoglio ed uno senza portafoglio dico loro che il primo ha la responsabilità politica della gestione di un bilancio proprio e che questo non accade all’altra tipologia di Ministri che fondi propri non ne gestiscono.
Insomma decide il Ministro, sulla base delle necessità, come spendere i soldi che vengono assegnati al suo dicastero.
Se ci fossero altri tagli Tremonti me l’avrebbe detto”, questa è la frase pronunciata a Ballarò dalla giovane scrittrice di favole per tentare di ribattere alla lettura del documento finanziario del Governo, fatta da Enrico Letta, da cui si ricavavano le cifre dei prossimi tagli alla scuola.
Ma se è Tremonti che deve spiegarle i tagli al bilancio del suo Ministero, allora risparmiamo davvero: togliamole il portafogli.
Anche perché così si eviterà di assistere allo spettacolo di Ballarò dove i collaboratori del Ministro, seduti alle sue spalle, le suggerivano le risposte da dare.
Ai miei studenti i suggerimenti arrivano quando non studiano…..

Sparigliare? No, si chiama barare.
In un articolo dal titolo suggestivo “Precari e graduatorie, e se sparigliassimo con un bel concorso?” Marco Bruschi, consigliere politico del giovane Ministro, lancia la proposta di un concorso , estremamente selettivo scrive lui, per “risolvere” il problema dei precari.
Dopo le sentenze che hanno condannato il MIUR al risarcimento dei precari non assunti a tempo indeterminato come vorrebbe la normativa europea in materia e quella della Corte costituzionale sulle graduatorie a “pettine” (v. Spicchi precedenti), a Bruschi viene l’idea del concorso.
Non di applicare le sentenze, di bandire un nuovo concorso.
Che qualcuno gli faccia sapere che tra i precari ce ne sono che di concorsi ne hanno fatto piu’ di uno abilitandosi spesso in diverse discipline.
Lui dice di voler sparigliare.
A noi sembra che faccia una cosa diversa, come quelli che, giocando a scopone, si fanno i segni.
Non è lo spariglio, si chiama barare.
Soprattutto in tempo di elezioni.
E poi una domandina finale: quanti concorsi “estremamente selettivi” ha superato Bruschi per stare dove sta?

Libri di storia e libri di favole.
La giovane scrittrice di favole si è pronunciata sulla proposta dell’on.Carlucci (Pdl) di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul contenuto dei libri di testo di storia a suo parere troppo orientati a sinistra.
Il problema esiste” ha concordato con la Carlucci il giovane Ministro.
Il 10 maggio 1933, nell’Opernplatz di Berlino, l’Associazione degli studenti nazional-socialisti organizzò “la pubblica messa al rogo delle deleterie opere ebraiche”.
C’era una volta un rogo di libri a cui seguì la tragedia.
Non è l’inizio di un favola, gentile e giovane ministro, fu l’inizio di un incubo.

Il TARlo rode ancora.
Abbiamo perso il conto ma il Tar del Lazio qualche giorno fa , ancora una volta, ha dato torto al giovane Ministro accogliendo un ricorso presentato da un gruppo di genitori e dalla Flc-Cgil e relativo ai tagli degli ultimi due anni scolastici.
Annullate le circolari ministeriali perché basate su un decreto non emanato all’epoca dell’invio delle stesse.
Insomma un giovane Ministro che ha un record epocale.
Il piu’ alto numero di provvedimenti di giudizi amministrativi sfavorevoli.
Anche per questo occorre cambiare.
Dalli al giudice “comunista”….
Nelle favole non sono così i giudici.
Raccomandiamo alla giovane scrittrice di favole di leggerne una, è di La Fontaine, si intitola “Il giudice, l’ospitaliero ed il solitario.
Buona lettura e….. alla prossima sentenza del TAR.lo
I consiglieri della Principessa.
L’azione di governo e la politica scolastica di un Ministro spesso sono condizionati dalla scelta degli uomini e delle donne che si nominano come propri consiglieri o consulenti.
La giovane scrittrice di favole non fa eccezione anche se, probabilmente, le valutazioni fatte nella scelta delle persone che l’aiutano non devono essere state, come nel caso di de Mattei, particolarmente felici.
Il prof.. Giorgio Israel , nominato dal giovane Ministro come presidente della Commissione che si è occupata della formazione iniziale degli insegnanti, non si è espresso in termini molto lusinghieri nei confronti di un altro consulente dell’on. Gelmini , l’ingegnere Roger Abravanel.
Abravanel è l’ispiratore della sperimentazione-lotteria “meritocratica” (v. Spicchi precedenti) che, ahimè, le scuole italiane , dal Nord al Sud, hanno sonoramente bocciato nelle settimane scorse.
Di una affermazione di Abravanel fatta in una intervista e relativa alla concezione del ruolo della scuola (un tema non proprio secondario) , Israel, in un commento, ha scritto testualmente: “Questa è una sciocchezza talmente grande e una manifestazione così clamorosa di ignoranza della storia della cultura e della scienza da non meritare commenti. Chi l'ha detta dovrebbe per primo sottoporsi a valutazione, il cui risultato sarebbe alquanto severo.”
No comment.
Non si spara sulla Croce Rossa…..

Le favole della Gelmini e qualche suggerimento a Fabio Fazio.
Domenica a “Che tempo che fa” abbiamo appreso due cose interessanti.
Che il giovane Ministro Gelmini racconta le favole (ma non ne dubitavamo) e che Fabio Fazio legge la sezione “Scuola” dell’Unità.
Le favole del giovane Ministro nella trasmissione televisiva hanno riguardato largamente gli insegnanti .
Ci ha raccontato di aver salvaguardato gli scatti di anzianità e di voler premiare il merito.
Posso chiedere a Fazio di fare queste semplici domande durante il prossimo incontro col giovane Ministro che scrive e racconta le favole?
Fra gli sprechi il giovane Ministro ci mette anche lo studio eliminato del Diritto e della Costituzione?
Quante scuole hanno rifiutato la sperimentazione sul “merito” che prevedeva di “premiare” i pochi“meritevoli” dopo aver impoverito i tanti capaci? E quante quelle che l’hanno accettata?
Gli scatti di anzianità sono stati ripristinati per i tre anni di taglio o solo per l’anno corrente e senza gli effetti giuridici ad essi legati?
E poi il domandone finale: quante cause ha perso, in tutta Italia, il MIUR nei confronti di famiglie di alunni disabili che per poter assicurare ai loro figli l’insegnante di sostegno hanno dovuto avviare dei giudizi contro il Ministero di Viale Trastevere?
Questa è la riforma della giustizia e dell’istruzione che ci aspettiamo…….

La privacy ed il dovere violato.
Stavolta il giovane Ministro, direttamente, non c’entra.
Ma la “cultura” della sua maggioranza politica certamente sì.
Una Dirigente scolastica di una scuola media campana è stata denunciata dalla Polizia per essersi rifiutata di fornire generalità e domicilio di due alunni che frequentano il suo istituto e che erano stati riaccompagnati in classe per essere identificati dopo aver vandalizzato un’auto parcheggiata all’esterno.
Motivazione del rifiuto della Preside?
La privacy.
In tempo di “bunga – bunga” e di invocazione ingiustificata della riservatezza su comportamenti privati assunti da un pubblico funzionario, nell’esercizio delle sue funzioni o per la sua qualità poco importa, come volete che potesse rispondere la Preside?
Se uno se la sente ripetere ossessivamente anche quando non c’entra nulla,la parolina magica (privacy, privacy, privacy fino alla nausea), poi alla fine si convince e scambia il suo dovere (violato) con la necessità di tutela della riservatezza.
Anche alla Preside servirebbe “Cittadinanza e Costituzione”.
Lo ripeto fino alla nausea “Cittadinanza e Costituzione, “Cittadinanza e Costituzione, “Cittadinanza e costituzione”, così magari, per analogia, si convince pure il giovane Ministro.
Come per la privacy ed il “bunga bunga”……

I morti nelle scuole fatiscenti e “Cittadinanza e Costituzione”.
L’Italia ha conosciuto una serie di tragiche vicende (da S. Giuliano di Puglia a Casalecchio di Reno) che hanno riguardato edifici scolastici non a norma.
Non voglio ricordare, perché rinnoverebbe il dolore dei genitori, le parole del giovane Ministro dopo la morte a Rivoli, vicino Torino, di uno studente in seguito al crollo di una controsoffittatura.
Puntuali inchieste e qualche indagine della magistratura dimostrano che l’edilizia scolastica richiederebbe investimenti massicci per riportare la legalità ed il diritto alla vita (chè gli studenti morti non l’avevano questo diritto?) nelle scuole italiane.
Ed invece di investire in edilizia, come sarebbe suo dovere, qual è l’ultima idea del giovane Ministro?
Finanziare un concorso con ricchi premi in denaro alle scuole che vi partecipano, nell’ambito della famosa disciplina che non c’è “Cittadinanza e Costituzione, udite udite per “favorire la cultura della sicurezza nelle scuole”.
Ma perché c’era bisogno del concorso per assodare che la mancanza del certificato di agibilità, dato comune alla gran parte delle scuole italiane, espone a rischi gravi chi nelle scuole opera?
E c’era bisogno, come accaduto di recente, che un Preside bolognese fosse segnalato dai Vigili del Fuoco alla Magistratura perché nelle aule c’era un numero eccessivo di alunni rispetto alla metratura, perché si scoprisse che i tagli significano anche questo e cioè peggiore qualità della didattica e rischio aumentato in caso di emergenze e calamità?
Una volta era in voga il “Piove…Governo ladro”
Speriamo di non doverlo aggiornare in “Le scuole crollano….. Governo taglia”

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