red - Le scuole hanno l'obbligo di avviare una programmazione individualizzata ed in modo tempestivo in modo da consentire agli alunni con DSA, disturbi specifici di apprendimento, di raggiungere il successo scolastico. Una sentenza del Tar Lazio sancisce tale principio.
Il fatto è avvenuto presso un istituto gesuita della capitale, dove un'alunna non ammessa al secondo anno del liceo classico è stata "promossa d'ufficio" dal Tar. A quanto pare, la stesura di un piano didattico personalizzato per la ragazza, con disturbi spcifici di apprendimento, non è stato attuato se non a due mesi dalla fine dell'anno scolastico.
Troppo poco tempo, ha giudicato il Tar, per permettere alla ragazza di riceverne gli effetti positivi, quindi va ammessa all'anno successivo.
Lun, 18/06/2012 - 06:02 -
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